Phobeus ha risposto allo stato di Andrea Rosada
@caporosso grazie allora guardo!
Questo collegamento si apre in una finestra pop-up
Phobeus ha letto 0 di 30 libri.
@caporosso grazie allora guardo!
@caporosso @quoll ah! io ho letto le cose maggiori e mi hanno infottato di brutto, qualcosina delle minori e mi ha divertito molto. Non so, mi è successo pure con wu ming: autor* che mi appassionano e ci trovo riverberi della poetica ovunque, un discorso profondo che continua nelle opere brevi, piccole e anche meno riuscite...
@caporosso ciao! scusa ma lo hai trovato cartaceo? Io sto cercando pian piano di leggere tutto di le guin. In più le edizioni eleuthèra mi piacciono tantissimo.
Uno spettro si aggira nel mondo delle lettere. È lo spettro di una letteratura che racconta il mondo del lavoro …
io lavoravo a tempo pieno, otto, a volte dieci ore, a tavolino, e cosi avevo razione intera: me la guadagnavo. Me la guadagnavo facendo elenchi di persone che sarebbero morte di fame.
— I reietti dell'altro pianeta di Ursula K. Le Guin (81%)
Questo libro è parte del ciclo di Hainish, come La mano sinistra delle tenebre e I reietti dell'altro pianeta. I terrestri hanno raggiunto New Tahiti, un mondo boscoso abitato da una razza di piccoli umanoidi, e subito cominciano a sfruttarlo e a sfruttarne gli abitanti per lavorare. È difficile descrivere il libro senza entrare nello spoiler: partendo dal titolo inglese, "The word for world is Forest", il primo tema è il legame degli abitanti col mondo che loro concepiscono come foresta, e i terrestri che invece vedono come una riserva di prezioso legno, che sulla Terra è praticamente estinto. La cultura degli abitanti di Athshe (il nome che loro danno al pianeta) è basata sulla non differenza sostanziale tra sogno e veglia, che sono tempi entrambi reali. Ho trovato molto bello come Ursula le Guin immagina l'innovazione in una cultura "primitiva". Ma il tema principale del libro (che è stato …
Questo libro è parte del ciclo di Hainish, come La mano sinistra delle tenebre e I reietti dell'altro pianeta. I terrestri hanno raggiunto New Tahiti, un mondo boscoso abitato da una razza di piccoli umanoidi, e subito cominciano a sfruttarlo e a sfruttarne gli abitanti per lavorare. È difficile descrivere il libro senza entrare nello spoiler: partendo dal titolo inglese, "The word for world is Forest", il primo tema è il legame degli abitanti col mondo che loro concepiscono come foresta, e i terrestri che invece vedono come una riserva di prezioso legno, che sulla Terra è praticamente estinto. La cultura degli abitanti di Athshe (il nome che loro danno al pianeta) è basata sulla non differenza sostanziale tra sogno e veglia, che sono tempi entrambi reali. Ho trovato molto bello come Ursula le Guin immagina l'innovazione in una cultura "primitiva". Ma il tema principale del libro (che è stato scritto durante la guerra in Vietnam) è la violenza, sia quella "atavica" dei terrestri che quella nuova in cui gli Athsheani si trovano loro malgrado coinvolti. È un libro crudo e poetico allo stesso tempo
@Komon uhh, ma sapresti/avresti voglia di descrivere un po' le meccaniche? sono stra curioso
Avviso sul contenuto piiiccolo spoiler, praticamente già presente nella quarta di copertina
@scaglio Vero? certe spiegazioni delle astrazioni sono da capolavoro dell'insegnamento secondo me; io mi sono piantato al secondo libro, più fiacco di questo. Come ti sei ritrovato nell'immedesimarti nei personaggi? il primo libro la, poca, caratterizzazione dei personaggi funziona perché è gran parte un videogioco... Bellissime anche le pagine sulla rivoluzione culturale e sulla stupidità immensa della burocratizzazione e sul dispotismo del potere centralizzato
@lufio che belle notizie! io finito il primo arranco a leggere il secondo; i personaggi sono sempre "vettoriali", profondi, come dici tu, come una pozzanghera. Ma nel primo mi passava in secondo piano che vi erano un sacco di belle idee e l'espediente misterioso del videogioco. Nel secondo invece certi personaggi paiono usa e getta, buttati dentro il meccanismo per mandare avanti la storia e spesso sprecati... o almeno mi han lasciato questa sensazione
È chiaro così che sia l’antropologia sia la teoria cibernetica convalidano l’opinione espressa da Kropotkin: che in una società senza governo l’armonia è una risultante di «una continua acquisizione e riacquisizione di equilibrio tra un gran numero di forze e influenze», che si esplicano in «una fitta rete composta da un’infinita varietà di gruppi e federazioni di ogni tipo e dimensione: locali, regionali, nazionali o internazionali; che possono essere temporanei o pressoché permanenti; unificati da ogni possibile scopo: produzione, commercio e consumo, tutela sanitaria, istruzione, protezione reciproca, difesa del territorio e così via; che permettono di rispondere a un numero sempre crescente di bisogni sociali, artistici, scientifici, letterari»
— Anarchia come organizzazione di Colin Ward (29%)
Ovviamente un libro denso, come nostra Signora ci ha abituato. La capacità di condensare idee così solide e di renderle in maniera vivida in racconti piuttosto brevi è stupefacente. È un libro pieno di cose belle ma la versione italiana ha una copertina brutta (per non parlare del titolo, ma tant'è), molto bella invece l'edizione Harper del 2020 con anche le illustrazioni (titolo originale: Changing planes) però per me non leggibile in lingua originale.
Amo le storie lunghe, amo le trilogie, amo la fantascienza "dura". Qui c'è tutto, con in più la prospettiva rinfrescante di uno scrittore cinese, che ha riferimenti culturali diversi da quelli a cui sono abituato.
Consiglio di tenere duro per la prima parte della storia. Il tema della Rivoluzione Culturale cinese, soprattutto per uno come me con l'aveva mai studiato, crea un po' di confusione (ma viva la confusione). Inoltre la storia, essendo molto complessa, ha bisogno di un po' di tempo per gettare le basi.
Una volta che parte, è impossibile metterlo giù.
Il più interessante della trilogia, ricco di spunti iper interessanti, forse un po algido dal punto di vista umano: i personaggi sono descritti bene ma con molto distacco, ho trovato difficile provare empatia con chiunque per quanto comprendessi le diverse personalità e mentalità. In ogni caso, sicuramente una bomba nel panorama dello scifi contemporaneo