Baylee ha iniziato a leggere Non piangete la mia morte di Bartolomeo Vanzetti
![Bartolomeo Vanzetti: Non piangete la mia morte (Paperback, Italiano language, 2014, Nova Delphi Libri)](/images/covers/e410f1b9-acd0-4abc-843b-7adb92f17989.jpeg)
Non piangete la mia morte di Bartolomeo Vanzetti
Questo libro è la storia di una vita. La vita di Bartolomeo Vanzetti raccontata da lui stesso. Non piangete la …
Femminista in fieri, aroace, atea agnostica, lettrice curiosa, book blogger, amante dell'inverno e del tè caldo.
Blog > La siepe di more Mastodon > @lasiepedimore@devianze.city
Questo collegamento si apre in una finestra pop-up
13% completato! Baylee ha letto 11 di 80 libri.
Questo libro è la storia di una vita. La vita di Bartolomeo Vanzetti raccontata da lui stesso. Non piangete la …
"[...] Vedremo mai tornare i giorni di Efeso e di Cirene? Ahimè! Il mondo moderno soccombe sotto un’invasione di bruttezza. …
"Non c'è posto al mondo che io ami più della cucina...". Così comincia il romanzo di Banana Yoshimoto, "Kitchen". Le …
Non è facile diventare grandi nella nuova Cina a metà strada tra capitalismo e comunismo: questo sembra dirci il giovane …
Ora che sono caduta nella tana del Bianconiglio delle light novel, non so quante finirò per leggerne: sul fu MLOL Plus c’era anche questa, quindi chi sono io per non provare un’altra serie di Mo Xiang Tong Xiu? E perché non quella che è diventata tanto popolare da dare una bella spintarella alla visibilità dell’animazione cinese? Il gran maestro della scuola demoniaca, infatti, ha avuto vari adattamenti, tra i quali una webserie e una serie dònghuà.
Già dopo aver letto il primo volume posso capire perché. Innanzi tutto, i due protagonisti, Wei Wuxian e Lan Wangji, sono molto carismatici. Wei Wuxian sicuramente colpisce subito per la sua noncuranza per le regole e la malizia con la quale si diverte a prendere in giro chiunque. Mo Xiang Tong Xiu ci fa subito sapere che il suo passato è stato tutt’altro che integerrimo e questo non fa che aumentare la nostra …
Ora che sono caduta nella tana del Bianconiglio delle light novel, non so quante finirò per leggerne: sul fu MLOL Plus c’era anche questa, quindi chi sono io per non provare un’altra serie di Mo Xiang Tong Xiu? E perché non quella che è diventata tanto popolare da dare una bella spintarella alla visibilità dell’animazione cinese? Il gran maestro della scuola demoniaca, infatti, ha avuto vari adattamenti, tra i quali una webserie e una serie dònghuà.
Già dopo aver letto il primo volume posso capire perché. Innanzi tutto, i due protagonisti, Wei Wuxian e Lan Wangji, sono molto carismatici. Wei Wuxian sicuramente colpisce subito per la sua noncuranza per le regole e la malizia con la quale si diverte a prendere in giro chiunque. Mo Xiang Tong Xiu ci fa subito sapere che il suo passato è stato tutt’altro che integerrimo e questo non fa che aumentare la nostra simpatia – perché noi sappiamo che in questo genere di storia i protagonisti non sono mai cattivi come li dipinge una cattiva fama.
Lan Wangji, dal canto suo, è il suo perfetto contrappunto: ligio al dovere e alle regole, serio al punto che non si sa se sia proprio in grado di sorridere e dalla reputazione specchiata. Non guasta nemmeno che pure lui abbia un misterioso passato tormentato, ma di sicuro nel primo volume si passa il tempo divertendosi nel vedere Wei Wuxian prenderlo in giro e tirargli ogni sorta di tiro mancino.
Poi c’è la questione del dramma, che nelle pagine di Mo Xiang Tong Xiu scorre a fiumi, anche se mi sembra di capire che ci metterà un po’ prima di arrivare a colpire. Unə lettorə scafatə di sicuro annusa subito di cosa si tratta, ma noi non siamo qua per dirci che avevamo capito tutto, ma per fare il tifo per Wei Wuxian e Lan Wangji con tutta la passione che solo gli amori impossibili sanno suscitare. In questo senso, Mo Xiang Tong Xiu si inscrive nella lunga tradizione letteraria popolare degli amore scritti nelle stelle e che hanno la forza di sopravvivere a qualunque maroso della vita: cosa c’è di più rassicurante in questo mondo incerto e volubile?
@cape_taun aw, sarebbe proprio bello!💙
Non è facile diventare grandi nella nuova Cina a metà strada tra capitalismo e comunismo: questo sembra dirci il giovane …
Questa è la prima antologia di scrittori tibetani mai pubblicata in Italia. Il volume raccoglie 15 racconti dei più importanti …
Lettere a me stessa raccoglie i due volumi nei quali Kabi Nagata, ispirandosi a un diario condiviso che teneva alle medie ma dove scriveva da sola, ha scritto una serie di lettere indirizzate a se stessa. Il racconto riprende le tematiche già viste in La mia prima volta e vede Nagata alle prese con vari tentativi per mantenere la sua vita entro l’area della salute e del benessere, con risultati altalenanti.
Nagata continua a essere franca e sincera nel mostrarci il percorso accidentato della sua vita e questo anche in barba alle regole della narrativa che richiederebbero uno sviluppo ben preciso. Peccato che il percorso di Nagata sia un normale e caotico andare avanti e indietro, sia pieno di contraddizioni, passi falsi e ritorni al punto di partenza; a volte si ha proprio la sensazione che, nonostante tutto, l’autrice non stia andando da nessuna parte.
Un po’ come le vite …
Lettere a me stessa raccoglie i due volumi nei quali Kabi Nagata, ispirandosi a un diario condiviso che teneva alle medie ma dove scriveva da sola, ha scritto una serie di lettere indirizzate a se stessa. Il racconto riprende le tematiche già viste in La mia prima volta e vede Nagata alle prese con vari tentativi per mantenere la sua vita entro l’area della salute e del benessere, con risultati altalenanti.
Nagata continua a essere franca e sincera nel mostrarci il percorso accidentato della sua vita e questo anche in barba alle regole della narrativa che richiederebbero uno sviluppo ben preciso. Peccato che il percorso di Nagata sia un normale e caotico andare avanti e indietro, sia pieno di contraddizioni, passi falsi e ritorni al punto di partenza; a volte si ha proprio la sensazione che, nonostante tutto, l’autrice non stia andando da nessuna parte.
Un po’ come le vite di ognunə di noi, probabilmente, se le mettiamo nero su bianco: l’ho trovato un aspetto che valorizza il lavoro di Nagata, ma mi rendo conto che che per chi è più affezionatə a un racconto con un inizio, uno sviluppo e una fine chiara e lineare potrebbe non apprezzare granché Lettere a me stessa.
Personalmente, rispetto a La mia prima volta, ho trovato più difficile leggere Lettere a me stessa a livello emotivo perché qui si aggiunge anche la prova visiva del deteriorarsi del suo stato di salute psicofisico. A un certo punto, infatti, i suoi disegni vacillano, così tanto che in alcuni momenti saranno sostituiti dal solo testo; la conclusione stessa di ogni lettera si fa sempre più disperata e ti senti maledettamente impotente nello star lì a leggere senza poter fare niente. Vorresti abbracciarla. Vorresti dirle che il futuro non è buio e senza speranza come lo sta vedendo in quel momento. Vorresti dirle che scriverà ancora.
Per fortuna il volume si conclude positivamente: Nagata ritrova l’entusiasmo per la vita e scopre anche di essere circondata da tanto amore, sia da parte della sua famiglia, sia da parte deə suoə amicə. Adesso che ha capito di non essere sola chissà che non arrivi anche la relazione che desidera tanto. Coraggio, Nagata! Metticela tutta!
@Scartafaccio ottima scelta!💜
Finalmente mi sono decisa a leggere la mia prima light novel: visto che mi avevano convinta a vedere il dònghuà tratto da questa serie di Mo Xiang Tong Xiu e complice la necessità di smaltire qualche credito residuo sul morente MLOL Plus, mi sono buttata in questa nuova esplorazione.
Per chi non lo sapesse, le light novel (costruzione wasei-eigo, quindi un’espressione giapponese fatta con termini inglesi e la cui abbreviazione è ranobe) è una forma di romanzo illustrato nata in Giappone negli anni Settanta e diventata molto popolare a partire dai tardi anni 2000. In Italia ne sono arrivate pochine, ma è molto probabile che il loro numero aumenti vista l’attenzione che stanno ricevendo grazie a molti adattamenti animati molto popolari. Le principali caratteristiche delle light novel sono la loro facilità di lettura, una certa parentela con i topoi del manga, un linguaggio semplice e colloquiale e immagini che …
Finalmente mi sono decisa a leggere la mia prima light novel: visto che mi avevano convinta a vedere il dònghuà tratto da questa serie di Mo Xiang Tong Xiu e complice la necessità di smaltire qualche credito residuo sul morente MLOL Plus, mi sono buttata in questa nuova esplorazione.
Per chi non lo sapesse, le light novel (costruzione wasei-eigo, quindi un’espressione giapponese fatta con termini inglesi e la cui abbreviazione è ranobe) è una forma di romanzo illustrato nata in Giappone negli anni Settanta e diventata molto popolare a partire dai tardi anni 2000. In Italia ne sono arrivate pochine, ma è molto probabile che il loro numero aumenti vista l’attenzione che stanno ricevendo grazie a molti adattamenti animati molto popolari. Le principali caratteristiche delle light novel sono la loro facilità di lettura, una certa parentela con i topoi del manga, un linguaggio semplice e colloquiale e immagini che solitamente raffigurano personaggi importanti o momenti salienti.
La terza ascesa è una light novel cinese ed è il primo volume della serie della Benedizione dell’ufficiale divino (otto in tutto). A onor del vero, è anche il primo xiānxiá (tipo di fantasy cinese) e il primo dānměi (i boy’s love, BL, cinesi) che leggo: ho collezionato molte prime volte con un libro solo!
La mia impressione generale è positiva: mi sono divertita nel leggerlo e mi ha fatto molto piacere avere qualcosa di leggero per le mani nei frenetici ultimi giorni prima delle feste invernali. Gli unici elementi che hanno acceso la mia irritazione sono stati un uso spregiudicato dei punti esclamativi e occasionali passaggi a un altro punto di vista nel giro di poche righe.
Il primo ha a che fare con la mia scarsa simpatia per i punti esclamativi, cosa che mi è stata inculcata negli anni del liceo e che mi fa percepire come superflua la gran parte di loro al di fuori dei dialoghi diretti. Il passaggio momentaneo a un altro punto di vista, invece, mi è sembrato una pigrizia intellettuale dell’autrice, un barbatrucco per non trovare un escamotage narrativo più raffinato per darci l’opinione di un altro personaggio. Meno male che non succede spesso.
Un altro aspetto che ho notato e che, sebbene a me abbia fatto simpatia, potrebbe urtare i nervi a qualcunə, è stata una certa scrupolosità nell’assicurarsi che lə lettorə capisca e presti attenzione a certi snodi narrativi. Capisco la premura perché si tratta di letteratura estremamente popolare, ma magari qualche lettorə scafatə potrebbe storcere il naso.
Infine, mi sembra il caso di dire due parole sul lato dānměi della storia. Sebbene l’omosessualità in Cina sia stata depenalizzata nel 1997, a partire dai primi anni Duemila la censura si è fatta progressivamente più stringente nei confronti dell’oscenità e dei comportamenti sessuali anormali, due concetti abbastanza fumosi da permettere alle autorità di intervenire pesantemente nelle opere queer. Quindi a seconda dell’anno di nascita di un’opera queer potrete avere vari livelli di (auto)censura: diciamo che, se in un’opera cinese recente annusate un sottotesto queer, c’è un’ottima probabilità che abbiate ragione. Per cui, non aspettatevi le storie esplicite alle quale potreste essere abituatə e siate prontə a imbattervi in una strana dissonanza che fa dichiarare a molti personaggi il loro disgusto nei confronti dei comportamenti omosessuali nel contesto di una storia gay totalmente positiva.
"[...] Vedremo mai tornare i giorni di Efeso e di Cirene? Ahimè! Il mondo moderno soccombe sotto un’invasione di bruttezza. …
Questa è la prima antologia di scrittori tibetani mai pubblicata in Italia. Il volume raccoglie 15 racconti dei più importanti …
Tutto inizia con Tony DeMarco, un investigatore privato, che per seguire un’indagine sull’omicidio di una giovane donna finge di essere …