La parabola del seminatore

Brossura, 344 pagine

lingua Italiano

Pubblicato il 01 Gennaio 2006 da Fanucci.

ISBN:
978-88-347-1143-9
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4 stelle (6 recensioni)

Lauren Olamina è una ragazza in grado di avvertire e vivere su di sé il dolore delle persone che la circondano, sopportando con uno sforzo sovrumano le sofferenze altrui. Vive all’interno di un’enclave in una regione degli Stati Uniti, divenuti ormai una nazione in rovina le cui città, diventate roccaforti, sono afflitte da epidemie e da violente incursioni di sbandati. Una potente droga semina morte e distruzione, annichilendo qualsiasi speranza di un mondo migliore. E cosí, nel giorno del suo diciottesimo compleanno, Lauren decide di lasciare la sua casa e si mette in cammino, puntando verso nord, alla ricerca di una nuova terra promessa dove ricominciare a vivere. Lungo la strada, altri sopravvissuti e fuggitivi si uniranno a lei, in un viaggio interminabile e travagliato attraverso la devastazione, guidati dal desiderio di un futuro tutto da costruire.

9 edizioni

ha recensito Parable of the Sower di Octavia E. Butler (Earthseed, #1)

This felt like it was published last year

4 stelle

Which feels like a cheesy thing to say in a review about dystopian fiction, but I genuinely didn't realize this book was published in the year 1993 until I read Butler's biography at the back and realized she passed away in 2006. It feels... pertinent

Others have said this is a pretty grim novel. I agree. It hurt to read, quite often. I feel like I've mostly moved out of my dystopian fiction era but this one hooked me a lot harder than most I've read. I haven't finished a book this quickly in quite a while.

I think Parable of the Sower has a lot to say about eco-fatalism, as well as the many "fatalisms" of neoliberalism in general, which it delivers on very well. I also felt like it would have a lot to say about the value of religion, divorced from the way people in my life …

La parabola del seminatore

4 stelle

Puoi trovare questa recensione anche sul mio blog, La siepe di more

«Ma abbiamo quindici anni! Che cosa possiamo fare?» «Possiamo prepararci, questo è quel che c’è da fare adesso. Tenerci pronti per ciò che succederà, pronti a sopravvivere, a continuare a vivere dopo. Concentrarci su come sopravvivere, così che possiamo fare qualcosa di più che restare in balia di gente pazza e disperata, di teppisti e leader che non sanno quello che fanno!»

La parabola del seminatore è uscito per la prima volta nel 1993, ma sembra parlare direttamente a noi abitanti del mondo nel 2018. Lo straordinario potere della letteratura…

«Sei così giovane» ha mormorato. «Mi pare un crimine che tu debba essere così giovane in questi tempi terribili. Vorrei che avessi conosciuto questo paese quando era ancora salvabile.» «Può sopravvivere, anche se cambiato» ho ribattuto.

Il mondo di Lauren Olamina, la nostra protagonista, è in pezzi e …

Nessuna valutazione

Cuando estaba más joven la ficción y la ciencia ficción eran espacios que me hacían sentido para conectar con la imaginación y con la posibilidad de pensar y sentir la vida fuera de límites que percibía en mis presentes.

Como estos ámbitos de la literatura no resonaban tanto en algunas de mis redes cercanas, me alejé un poquito de éstos por algunos años y me metí a libros más teóricos y "serios". Pero desde que empecé a leer a Octavia Butler volví a interesarme por textos de (ciencia) ficción.

Octavia reflexionó sobre la ausencia/invisibilización de mujeres negras en un contexto donde predominaba una ciencia ficción de escritores hombres y blancos. También propuso escenarios que abordaran los pasados-presentes-futuros y que estimularan la imaginación y la creatividad como posibilidades ante las crisis que seguimos viviendo.

En Parable of the sower, Octavia tejió temas como: sensibilidad hacia otrxs seres; críticas al capitalismo, a …

Review of 'La parábola del sembrador' on 'Goodreads'

3 stelle

Me deja un poco frío la idea de religión como sustituto del resto de las instituciones sociales en un tiempo apocalíptico, y no acabo de ver qué papel juega la hiperempatía en todo esto, si es mero atrezzo o un elemento verdaderamene importante. Lo veremos en el volumen dos.

Desde luego es un terreno de juego completamente diferente del de Xenogénesis.

Review of 'Parable of the Sower' on 'Goodreads'

3 stelle

On a second read, I feel a lot differently than I did the first time around. I can't separate uncomfortable feelings of reading about a teenager basically starting a cult and attracting people who are at their absolute most vulnerable to join. It doesn't sit well with me to read about Lauren's glee to "raise babies in Earthseed." And the intense, intense, dehumanization and otherizing of people using drugs, making them into physically unrecognizable monsters, is something I can't get past. If Lauren has hyper-empathy, and is more sensitive to people in need of help, then why does the buck stop with people using drugs?

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