aresti rated Madre Notte: 5 stars

Madre Notte by Kurt Vonnegut
Il libro è il racconto in prima persona di un americano trasferitosi con la famiglia in Germania dopo la prima …
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Il libro è il racconto in prima persona di un americano trasferitosi con la famiglia in Germania dopo la prima …
L'argomento del libro è interessante, un po' meno come è presentato. In pratica secondo l'autore la maggior parte dei prodotti tipici che nel marketing descriviamo come frutto di tradizioni secolari sono i realtà creazioni degli anni 70, perché o erano prodotti fatti anche da altre parti o addirittura frutto di innovazioni abbastanza recenti. Leggere la storia della cucina italiana del Medioevo ha il suo perché, ma delle filippiche dell'autore contro il modello produttivo italiano che tirano in ballo persino Pasolini ne avrei fatto volentieri a meno. Lo stile è molto polemico ma a volte un po' confuso. Comunque si legge in fretta
Nel mondo presente le donne cominciano a sviluppare il potere di proiettare dei fulmini dalle mani. Il libro ha un sacco di spunti interessanti, e l'idea del passaggio a un mondo dove la violenza diventa monopolio del mondo femminile è molto figa, ma la trama è un po' confusionaria. Ho apprezzato il fatto che la trama non diventasse qualcosa di idealizzato, il nuovo ordine che si viene a instaurare è violento quanto il precedente, e l'autrice sembra interessata più a mostrare come possano cambiare in fretta il potere e in concetto di violenza che a creare un'utopia femminista.
Vincitore del Premio Hugo e del Premio Nebula, "La mano sinistra delle tenebre" è il primo grande capolavoro di Ursula …
Centinaia di migliaia di anni prima delle vicende del libro la civiltà di Hainish si è sparsa nella galassia per poi collassare e lasciare le decine di pianeti che aveva colonizzato, tra cui la Terra, senza memoria del fatto esistono altri mondi abitati dalla razza umana. Uno di questi mondi è Gethen, un pianeta freddo e senza animali abitato da una razza di esseri minuti che non hanno un sesso definito ma che una volta al mese sviluppano gli attributi maschili o femminili per accoppiarsi. Genly Ai è un maschio terrestre che viene inviato su Gethen per convincere i suoi abitanti a unirsi all’Ecumene, una federazione di mondi che cerca di rimettere in contatto le vecchie colonie umane tramite navi che viaggiano alla velocità della luce (e quindi impiegano anni ad arrivare a destinazione) e l’ansible, un dispositivo in grado di inviare piccole quantità di informazione in maniera istantanea. Dovrà …
Centinaia di migliaia di anni prima delle vicende del libro la civiltà di Hainish si è sparsa nella galassia per poi collassare e lasciare le decine di pianeti che aveva colonizzato, tra cui la Terra, senza memoria del fatto esistono altri mondi abitati dalla razza umana. Uno di questi mondi è Gethen, un pianeta freddo e senza animali abitato da una razza di esseri minuti che non hanno un sesso definito ma che una volta al mese sviluppano gli attributi maschili o femminili per accoppiarsi. Genly Ai è un maschio terrestre che viene inviato su Gethen per convincere i suoi abitanti a unirsi all’Ecumene, una federazione di mondi che cerca di rimettere in contatto le vecchie colonie umane tramite navi che viaggiano alla velocità della luce (e quindi impiegano anni ad arrivare a destinazione) e l’ansible, un dispositivo in grado di inviare piccole quantità di informazione in maniera istantanea. Dovrà inserirsi nelle strane lotte di potere tra le nazioni di quel mondo che non hanno mai fatto la guerra ma non per questo non conoscono la violenza e convincerle di essere veramente l’emissario di altri mondi e non una strana forma di Pervertito, come vengono considerati su quel pianeta gli umani che mantengono lo stesso sesso per tutta la vita, usato nei loro giochi di potere. Sia nella descrizione della civiltà di Gethen, in cui i ruoli di genere sono continuamente invertiti, che nella serie di riti e protocolli che l’Ecumene segue per mettere in contatto e comprendere civiltà enormemente differenti tra loro, il tema della fantascienza di Ursula Le Guin non è tanto la tecnologia quanto la descrizione di modelli culturali alternativi. Il libro è scritto da dio e utilizza gli spunti della trama per portare avanti molte riflessioni sulle società umana.
Nella prefazione, l'autore specifica che il libro è scritto qualche anno dopo un fatto significativo: nel 1979 iniziava la Terza Guerra d'Indocina, un conflitto che per la prima volta vedeva contrapposte nazioni socialiste, e in cui i contendenti non sembravano per nulla interessati a dare una giustificazione ideologica. Com'era possibile, dato che il socialismo era un'ideologia che almeno sulla carta si contrapponeva al nazionalismo? Il libro si pone l'obiettivo di descrivere cosa siano e come sono nati i nazionalismi prendendo in esame diversi luoghi e periodi. Nel farlo sfata molte delle idee che inconsciamente avevo sull'argomento: l'idea che la nazione sia un fenomeno "antico", che la lingua sia uno dei collanti non eliminabili, o banalmente che il fenomeno si sia originato in Europa. Per definire la nazione fa uso del concetto di comunità immaginata, ossia di una comunità i cui membri riescono a sentire un'appartenenza pur non conoscendone la maggioranza …
Nella prefazione, l'autore specifica che il libro è scritto qualche anno dopo un fatto significativo: nel 1979 iniziava la Terza Guerra d'Indocina, un conflitto che per la prima volta vedeva contrapposte nazioni socialiste, e in cui i contendenti non sembravano per nulla interessati a dare una giustificazione ideologica. Com'era possibile, dato che il socialismo era un'ideologia che almeno sulla carta si contrapponeva al nazionalismo? Il libro si pone l'obiettivo di descrivere cosa siano e come sono nati i nazionalismi prendendo in esame diversi luoghi e periodi. Nel farlo sfata molte delle idee che inconsciamente avevo sull'argomento: l'idea che la nazione sia un fenomeno "antico", che la lingua sia uno dei collanti non eliminabili, o banalmente che il fenomeno si sia originato in Europa. Per definire la nazione fa uso del concetto di comunità immaginata, ossia di una comunità i cui membri riescono a sentire un'appartenenza pur non conoscendone la maggioranza degli altri appartenenti. L'autore analizza i modelli di comunità immaginate che hanno preceduto le nazioni, ossia le grandi religioni universali (Cristianesimo, Islam e Confucianesimo) e Regni e Imperi dinastici. In seguito passa alla nascita del fenomeno, che colloca nei continenti americani con la nascita degli USA e degli stati dell'America Latina, per poi passare ai nazionalismi europei, che per primi cercano di trovare giustificazione in una storia millenaria e usano la lingua come collante, e infine ai nazionalismi dell'epoca post-coloniale, dove analizza casi come quello dell'Indonesia, nazione fatta da centinaia di etnie diverse. In mezzo discute tutte le vicende che hanno favorito questo o quel fenomeno (l'invenzione della stampa, la cartografia, il censimento). Tra l'altro cita alcuni romanzi dei paesi che analizza che a questo punto mi è venuta voglia di cercare.
Mettiamo che esista una specie aliena e senziente che usa gli esseri umani come incubatori dei propri piccoli, e ipotizziamo che gli esseri umani non vivano questa cosa come qualcosa di unicamente violento, ma abbiano un qualche tipo di legame affettivo con l'alieno che li "usa". Ecco, questo può essere un esempio di come la Butler usa la fantascienza per esplorare i diversi tipi di relazioni umane(e non umane) in questa serie di racconti. Se avete letto la serie della Xenogenesi potete farvi un'idea dei temi trattati. Libro molto figo
Dalla seconda di copertina
Pochi scrittori hanno saputo aprire nuove riflessioni sulla contemporaneità partendo da premesse vertiginosamente fantastiche come quelle …
Mo, su incorraggiamento dei genitori, parte per un viaggio studio sulla Terra della durata di dieci anni. Al suo arrivo si rende conto che un particolare che pensava essere di scarsa importanza è invece fondamentale per i coniugi Olivieri, i suoi genitori adottivi: capire se Mo sia una bambina o un bambino, una cosa che i terrestri sanno sin dalla nascita ma gli abitanti di Deneb, il suo pianeta di origine, scoprono solo al raggiungimento della maggiore età, a meno che non facciano un costoso (e illegale) test. Con la scusa di fare osservare la cultura terrestre a un bambinə alienə Bianca Pitzorno riesce a scrivere un libro per bambini che analizza e prende in giro le differenze culturali tra ruoli di genere. Il libro è scritto negli anni 80, ed è invecchiato benissimo
Sarebbe una raccolta di racconti di fantascienza, ma ben poco interessata ai temi tipici del genere. Le protagoniste abitano le periferie di mondi non troppo futuri, luoghi sporchi, decadenti, dimenticati da dio: le astronavi, i robot e le meraviglie della tecnica di solito le osservano da lontano, oppure le ricordano con nostalgia o odio mentre lavorano come cameriere o sex worker. Molti racconti non avrebbero nessun problema a essere trasposti in un'ambientazione più realistica. Lo stile è crudo, le descrizioni di corpi imperfetti e malattie aliene realistiche, c'è molta influenza del body horror, ma molti racconti passano da questo stile a uno più onirico e metaforico. Il centro della trama sono di solito i sentimenti dei personaggi e le relazioni con gli altri; l'autrice sembra interessata a creare immagini icastiche più che allo sviluppo narrativo delle storie. Forse l'unica pecca che ho trovato è che in alcuni racconti la trama …
Sarebbe una raccolta di racconti di fantascienza, ma ben poco interessata ai temi tipici del genere. Le protagoniste abitano le periferie di mondi non troppo futuri, luoghi sporchi, decadenti, dimenticati da dio: le astronavi, i robot e le meraviglie della tecnica di solito le osservano da lontano, oppure le ricordano con nostalgia o odio mentre lavorano come cameriere o sex worker. Molti racconti non avrebbero nessun problema a essere trasposti in un'ambientazione più realistica. Lo stile è crudo, le descrizioni di corpi imperfetti e malattie aliene realistiche, c'è molta influenza del body horror, ma molti racconti passano da questo stile a uno più onirico e metaforico. Il centro della trama sono di solito i sentimenti dei personaggi e le relazioni con gli altri; l'autrice sembra interessata a creare immagini icastiche più che allo sviluppo narrativo delle storie. Forse l'unica pecca che ho trovato è che in alcuni racconti la trama appare troppo surreale e risulta difficile da seguire. In ogni caso lo consiglio
Ho scoperto questo libro da alcuni post nel fediverso e letto inizialmente una traduzione del capitolo In sickness and in health, che tratta dei rapporti tra asessualità e disabilità, sul blog del collettivo Carrodibuoi. Purtroppo non esiste ancora una traduzione in italiano. Fra i libri sull’asessualità è quello che mi ha colpito di più. Idealmente si pone a metà strada tra i saggi accademici che ho letto su quel tema, testi a volte illuminanti ma spesso troppo impersonali, e le raccolte di storie vissute da membri della comunità, in cui potevo trovare qualcosa in cui riconoscermi, questo è certo, ma spesso mi lasciavano confuso per la quantità di esperienze diverse che trovavo. Credo che il libro abbia tre scopi. Il primo, naturalmente, è descrivere l’asessualità a qualcuno che non conosce l’argomento, sia che il suo sia un interesse personale sia che sia spinto dalla semplice curiosità. Il secondo è evitare …
Ho scoperto questo libro da alcuni post nel fediverso e letto inizialmente una traduzione del capitolo In sickness and in health, che tratta dei rapporti tra asessualità e disabilità, sul blog del collettivo Carrodibuoi. Purtroppo non esiste ancora una traduzione in italiano. Fra i libri sull’asessualità è quello che mi ha colpito di più. Idealmente si pone a metà strada tra i saggi accademici che ho letto su quel tema, testi a volte illuminanti ma spesso troppo impersonali, e le raccolte di storie vissute da membri della comunità, in cui potevo trovare qualcosa in cui riconoscermi, questo è certo, ma spesso mi lasciavano confuso per la quantità di esperienze diverse che trovavo. Credo che il libro abbia tre scopi. Il primo, naturalmente, è descrivere l’asessualità a qualcuno che non conosce l’argomento, sia che il suo sia un interesse personale sia che sia spinto dalla semplice curiosità. Il secondo è evitare di trattare l’asessualità come un qualcosa di isolato, ma descrivere tutte le interazioni che questa può avere con altre categorie che utilizziamo per giudicare il mondo, come la disabilità o l’appartenenza a una minoranza etnica, avendo una visione del fenomeno il più possibile varia. Ognuno degli undici capitoli del libro tratta un argomento, e lo fa di solito prendendo come filo il vissuto di uno degli intervistati o un racconto personale dell’autrice. I punti di svolta del racconto e i dubbi dei personaggi danno lo spunto per approfondirne i concetti, portare ad esempio ulteriori storie, parlare dei dibattiti tuttora in corso sull’argomento. Concetti, dati, l’esperienza personale dell’autrice e quelle delle decine di persone che intervista sono inseriti in un discorso coerente che riesce a toccare molti temi diversi senza diventare caotico o didascalico. Il terzo scopo, quello dichiarato dal titolo, è partire dall’insieme di esperienze diverse che l’autrice raccoglie per capire qualcosa di più generale sul mondo in cui viviamo. Questo è sicuramente ciò che mi ha fatto apprezzare più il libro: il fatto che per quanto le storie degli intervistati potessero essere diverse dalla mia, le loro testimonianze avevano comunque qualcosa di personale da dirmi sulle maniere in cui sino a quel momento avevo guardato me stesso e gli altri.