Recensioni e commenti

nemobis

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Patrick O'Brian: I cento giorni (Italian language, 2008) 4 stelle

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4 stelle

Stranamente, questa volta ho impiegato quasi un giorno intero per finirlo, fra una cosa e l'altra, mentre in genere me li bevo in un pomeriggio o in una serata. In questo episodio trionfa, come sempre piú spesso accade, l'abilità di Stephen (addirittura fa perdere la guerra a Napoleone!), ma non ci sono grandissime azioni (l'unica significativa è all'isola del Granchio), per quanto ci sia parecchio movimento. Particolarmente vasta la parentesi ad Algeri. Forse i veri deus ex machina della storia sono il potere e le conoscenze: ho riso molto nel vedere l'esaltazione del potere assoluto di Jack che costringe il comandante dei fanti di marina a scusarsi con Stephen, e soprattutto il potere sotterraneo dei Keith, di Isobel e del servizio segreto che costringono Lord Barmouth (Primo Lord ma anche "comandante in capo", per la prima volta in queste traduzioni, che io ricordi) a trattare bene Jack (quasi meglio del …

Marco Bascetta, Giuseppe Bronzini, Giuseppe Caccia: Stato e diritti nel post-fordismo (Italian language, 1996) 2 stelle

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2 stelle

Un altro libro salvato dal macero. Speravo di trovare qualche approfondimento sulla precarietà prima del vituperato pacchetto Treu, invece ho trovato gran chiacchiere sul "capitale costante linguistico" e altre amenità simili, poi l'esempio dei centralini dei numeri 144 che sono barzellette rispetto a quelli di adesso (prime 60 pagine da saltare a piè pari); poi un'analisi dei principali articoli dello Statuto dei lavoratori da parte di Bascetta e Bronzini (che gli altri citano; ciò dimostra che il resto è stato aggiunto poi per allungare il brodo riciclando un po' di idee altrui), interessante per chi come me non ne conosca la genesi e l'evoluzione (15 pagine); quindi due saggi che dicono sostanzialmente le stesse cose sulla necessità di ripensare il ruolo dello Stato nell'epoca del toyotismo e della globalizzazione, senza però fare proposte (pur criticando i facili sociologismi cui altri si abbandonano: probabile riferimento ai primi due capitoli del libro); …

Arno Schmidt: Brand's Haide (Italian language, 2007) 5 stelle

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5 stelle

La lettura di Schmidt riempie di umiltà... Che genio! (Mi viene quasi il dubbio di aver trovato non "lo scrittore preferito", ma "l'eroe", il modello di vita; però no, non potrò mai disinteressarmi alla politica.) Non commento, ma mi limito a qualche citazione, sperando di non aver scelto troppo male (be', una l'ha scelta Pinto, credo, e anche la citazione di Grass ne conferma l'importanza): it.wikiquote.org/wiki/Arno_Schmidt#Brand.27s_Haide. Ho scritto anche qualche nota a margine: possibile che ci siano errori di stampa in questo libro?

Arno Schmidt: Ateo?: altrochè! (Italian language, 2007) 5 stelle

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5 stelle

40 pagine, di cui 14 di Schmidt, 7 di introduzione del buon Pinto, e il resto di annessi e connessi editoriali, al prezzo stratosferico di 7,80 €, in piena coerenza coll'avversione dell'autore per la "cultura per il popolo". Ma si spendono volentieri, perché è probabilmente l'unico sistema per continuare la traduzione delle opere del mitico Schmidt.

Queste pagine sono state scritte in origine per il libro «Lei cosa pensa del Cristianesimo? 18 risposte a un sondaggio» di Deschner (1957).

In genere non mi interessano queste critiche del Cristianesimo: conosciamo tutti le incoerenze e gli orrori contenuti nella Bibbia; sappiamo che farne l'esegesi è uno spreco di tempo e considerarla piú che una raccolta di favolette di dubbio gusto (con una qualche rilevanza per la storia della letteratura) una follia, e ai misfatti della Chiesa (rinnovati ogni giorno) ormai abbiamo fatto il callo. Non bisogna dare troppa importanza a gente cosí. …

Pietro Aretino: Le carte parlanti (Italian language, 1992) 4 stelle

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4 stelle

Un dialogo "morale" fra il Padovano, cartaio, e un mazzo di carte da lui appena prodotto, rappresentante di tutta la categoria. Le carte mostrano con grande facezia come il gioco non sia affatto malvagio in sé, perché dipende dai giocatori (mentre la prostituzione è sempre un male; la Nanna dice l'opposto). Al contrario, i giocatori sono le persone piú eminenti e capaci, geniali, virtuose: straordinaria la loro capacità di perdere somme enormi e restare impassibili. Il giocatore è il vero santo, perché sopporta di tutto nel gioco. E sperperare tutto il proprio patrimonio è un grande dono per gli eredi, perché la ricchezza rende oziosi. Non è un libro di quelli salaci che ci si aspetta dall'Aretino, perché è stato scritto in aria di Controriforma (le carte si lamentano della censura, discretamente); ma le lodi sperticate dei grandi personaggi (prelati ma non solo) giocatori accaniti colgono il segno, con grande …

Epigrammi. Testo latino a fronte (Italian language) 4 stelle

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4 stelle

Non oso mai commentare davvero classici come questo. Dico solo che ha cominciato a piacermi davvero circa dal quarto libro in poi, che gli epigrammi adulatori (presenti in maggiore o minore quantità a seconda dell'imperatore in carica) li ho saltati a piè pari il piú delle volte, che ci sono molti epigrammi ripetitivi (quanti, quanti su pseudo-poeti che leggono le sue poesie fingendo che siano proprie, o sul tempo perso per raggiungere gli amici in angoli remoti della città, o sui poetastri che gli "rubano" le poesie!), che per la maggior parte gli epigrammi non mi sono parsi particolarmente arguti, per quanto non spiacevoli da leggere. Ma poi ce ne sono alcuni davvero geniali. Marziale, pur coi suoi pregiudizi, porta davvero allo scoperto alcune contraddizioni e certi tabù della società contemporanea, compresi quelli sessuali (con epigrammi salaci ma non in modo gratuito, in genere – se anche fosse, comunque, non …

Giampiero. Carocci: La rivoluzione inglese : 1640-1660 (Italian language, 1998) 4 stelle

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4 stelle

Carocci in questo libriccino riesce a condensare tutta la storia delle rivoluzione inglese individuandone le caratteristiche principali (fra cui le differenze rispetto alla rivoluzione francese), alcune delle quali davvero attuali, come quelle sul diritto di rappresentanza, che si possono applicare benissimo anche alla questione del diritto di voto agli immigrati: l'affermazione della necessità che una persona abbia interessi stabili in una nazione risale come minimo alla rivoluzione inglese del 1640-60, e ai dibattiti fra chi diceva che solo le persone con delle proprietà e quindi degli interessi stabili dovevano avere la possibilità di votare, perché altrimenti nessuno avrebbe potuto impedire ai nullatenenti di infrangere il sacro diritto di proprietà una volta conquistato il potere, dato che non avevano nulla da perdere; e chi diceva che tutti dovevano avere diritto di voto perché altrimenti non si sarebbero mai riconosciuti nel potere costituito, che non avrebbero contribuito a formare, e che quindi …

Tommaso Giartosio: Doppio ritratto (Italian language, 1998, Fazi) 4 stelle

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4 stelle

Trovo difficile commentare questo libro (avrei dovuto farlo subito, ma non ho trovato il tempo).
All'inizio mi ha quasi stregato, lette le prime righe ho dovuto correre (come il protagonista) e leggerlo tutto d'un fiato, anche se in seguito certi passaggi sono risultati meno interessanti.
Qualche citazione qui: it.wikiquote.org/wiki/Tommaso_Giartosio#Doppio_ritratto.

ha recensito Matematica in camicia nera di Angelo Guerraggio (Matematica e dintorni)

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4 stelle

Il libro è una sorta di storia della matematica nel ventennio, piú che un'analisi delle responsabilità dei matematici, del loro coinvolgimento col regime ecc. come mi aspettavo. È stato però molto interessante, per me che non ne sapevo nulla, conoscere tante grandi personalità che hanno fatto la storia della matematica: le loro ricerche ma anche la loro attività pubblica (specie per persone come Volterra, Enriques, Severi). E inoltre, com'era il mondo accademico italiano all'inizio del secolo scorso, e il ruolo assunto al suo interno dalla matematica, che aveva l'obiettivo di razionalizzare tutte le scienze ma poi è anche stata asservita al regime, ad esempio nell'uso che se ne è fatto per gli studi demografici. Il libro mostra l'impatto del regime sul mondo accademico (riassumendo la storia del manifesto, del contromanifesto, del giuramento e via dicendo), e riesce a comunicare la gravità di certi atti come la rimozione di Volterra perché …

Review of 'Il bene, il male e la scienza' on 'Goodreads'

2 stelle

Davvero niente di interessante. L'autore si limita a una specie di formalizzazione di alcune questioni, senza aggiungere proprio nulla di nuovo, e anzi dimostrandosi talvolta piuttosto superficiale, specie quando critica alcuni filosofi come Popper.

Pirati e imperatori (Italian language, 2004) 2 stelle

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2 stelle

Una raccolta di saggi sparsi, dagli anni '80 a (quasi) oggi, sul tema dell'imperialismo statunitense giustificato dalla guerra al terrore. Non è particolarmente interessante, perché Chomsky si limita a scovare e mostrare (brillantemente com al solito) le contraddizioni del pensiero imperialista dominante, senza però spiegare veramente che cosa sia il terrorismo, quando sia nato, ecc. (era terrorismo il bombardamento di Dresda?): per questo, si limita alla definizione data dal governo statunitense, per poi dimostrare che si applica al governo stesso. Questo in estrema sintesi. Qualche citazione: it.wikiquote.org/wiki/Noam_Chomsky#Pirati_e_imperatori