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Le carte parlanti (Italian language, 1992) 4 stelle

Review of 'Le carte parlanti' on 'Goodreads'

4 stelle

Un dialogo "morale" fra il Padovano, cartaio, e un mazzo di carte da lui appena prodotto, rappresentante di tutta la categoria. Le carte mostrano con grande facezia come il gioco non sia affatto malvagio in sé, perché dipende dai giocatori (mentre la prostituzione è sempre un male; la Nanna dice l'opposto). Al contrario, i giocatori sono le persone piú eminenti e capaci, geniali, virtuose: straordinaria la loro capacità di perdere somme enormi e restare impassibili. Il giocatore è il vero santo, perché sopporta di tutto nel gioco. E sperperare tutto il proprio patrimonio è un grande dono per gli eredi, perché la ricchezza rende oziosi. Non è un libro di quelli salaci che ci si aspetta dall'Aretino, perché è stato scritto in aria di Controriforma (le carte si lamentano della censura, discretamente); ma le lodi sperticate dei grandi personaggi (prelati ma non solo) giocatori accaniti colgono il segno, con grande efficacia antifrastica. Il dialogo è volutamente disordinatissimo, però quelle continue divagazioni per parlare di personaggi dell'epoca, che ai empi di Aretino potevano essere gustosi pettegolezzi utili ad alleggerire il discorso, essendo anche alquanto ripetitive mi hanno un po' appesantito la lettura. La lingua invece non è particolarmente complessa, anche se alcuni passi sono incomprensibili anche per i curatori; come al solito, le note ci sono dove non servono e mancano dove sono necessarie, ma immagino che non si possa soddisfare tutti. Ho fatto un po' fatica a ingranare, ma poi l'ho fatto fuori in due mattine (chissà perché l'orario fra le 3 e le 10.30 si è rivelato il piú proficuo). A margine: vero è che gli ho fatto passare diverse disavventure, però questa rilegatura è davvero fragile, e la carta velina sulla copertina è nella ma non serve a molto. Qualche citazione qui: it.wikiquote.org/wiki/Pietro_Aretino#Le_carte_parlanti.