Due pezzi fortissimi, due chicchine, una roba per nerd
4 stelle
Non ho resistito alla mia fissazione atavica per la rassegna completa e subito dopo aver finito tutte le Children's Stories di Wilde ho fatto filotto con questo Lord Arthur Savile's Crime and Other Stories , la raccolta di tutte le sue storie "del mistero" in senso lato: virgolette d'obbligo perché nessuno di questi racconti è propriamente un giallo come li stava configurando in quegli stessi anni Conan Doyle, sono più che altro eccentrici "thriller prima del thriller" (altre virgolette, alè!). Nello specifico, già avevo letto da ragazzino "Il delitto di lord Arthur Saville" ed è indicativo che me lo ricordassi a menadito, considerando che intreccia egregiamente una punta di sovrannaturale con una dose squisita di quella satira che Wilde padroneggiava così bene; analogamente ricordavo "Il fantasma di Canterville", sia la sua parte iniziale anch'essa di squisita satira e umorismo nerissimo (basta pensare a tutte le vittime passate di cui il …
Non ho resistito alla mia fissazione atavica per la rassegna completa e subito dopo aver finito tutte le Children's Stories di Wilde ho fatto filotto con questo Lord Arthur Savile's Crime and Other Stories , la raccolta di tutte le sue storie "del mistero" in senso lato: virgolette d'obbligo perché nessuno di questi racconti è propriamente un giallo come li stava configurando in quegli stessi anni Conan Doyle, sono più che altro eccentrici "thriller prima del thriller" (altre virgolette, alè!). Nello specifico, già avevo letto da ragazzino "Il delitto di lord Arthur Saville" ed è indicativo che me lo ricordassi a menadito, considerando che intreccia egregiamente una punta di sovrannaturale con una dose squisita di quella satira che Wilde padroneggiava così bene; analogamente ricordavo "Il fantasma di Canterville", sia la sua parte iniziale anch'essa di squisita satira e umorismo nerissimo (basta pensare a tutte le vittime passate di cui il fantasma gongola) sia il suo finale inaspettatamente ma piacevolmente moraleggiate; non avevo invece mai letto i due racconti brevissimi "La sfinge senza segreto" e "Il milionario modello", che seppur piacevoli sul momento a livello prosastico risultano avere, inevitabilmente, un climax troppo veloce e troppo telegrafato, com'è inevitabile con un'esecuzione così micro di un genere che richiede il suo respiro; infine, è stata affascinante la scoperta de "Il ritratto di W. H.", racconto che penso sia totalmente illeggibile per chi non si occupa professionalmente o quasi di storia della letteratura... visto che il cuore della storia è un trattato atto a dimostrare che i famosi (famigerati?) sonetti ipoteticamente omoerotici di William Shakespeare sarebbero dedicati a un giovane attore suo Muso, e il trattato è incastonato entro una cornice narrativa torbida di accademici dilettanti che ammattiscono a perseguire questa tesi. Sicuramente meno uniformemente eleganti e incisivi delle fiabe d'autore, comunque deliziose letture in quella che potrebbe essere la mia prosa prediletta in lingua inglese.



















