Il classico nerd sinistronzo: leggo narrativa fantastica classica, narrativa realistica con una trama (quindi niente dick lit), saggi di scienze sociali marxisti-femministi-decoloniali-froci, testi di mitologia, filosofia pagana e magia, e roba che tiene assieme tutto ciò.
Salvo dove indicato diversamente, ho composto le recensioni a ridosso della prima lettura, quindi le primissime risalgono al 2017 quando avevo ventun anni e qualcosa – abbiate pietà delle mie ingenuità.
La traduzione dall’inglese di The Secret Life of Algorithms: speculation on queered futures of neurodiverse analgorithmic feeling and consciousness di …
Copyleft edition compiled from Project Gutenberg texts, no ISBN given.
A collection of Oscar Wilde’s …
Due pezzi fortissimi, due chicchine, una roba per nerd
4 stelle
Non ho resistito alla mia fissazione atavica per la rassegna completa e subito dopo aver finito tutte le Children's Stories di Wilde ho fatto filotto con questo Lord Arthur Savile's Crime and Other Stories , la raccolta di tutte le sue storie "del mistero" in senso lato: virgolette d'obbligo perché nessuno di questi racconti è propriamente un giallo come li stava configurando in quegli stessi anni Conan Doyle, sono più che altro eccentrici "thriller prima del thriller" (altre virgolette, alè!).
Nello specifico, già avevo letto da ragazzino "Il delitto di lord Arthur Saville" ed è indicativo che me lo ricordassi a menadito, considerando che intreccia egregiamente una punta di sovrannaturale con una dose squisita di quella satira che Wilde padroneggiava così bene; analogamente ricordavo "Il fantasma di Canterville", sia la sua parte iniziale anch'essa di squisita satira e umorismo nerissimo (basta pensare a tutte le vittime passate di cui il …
Non ho resistito alla mia fissazione atavica per la rassegna completa e subito dopo aver finito tutte le Children's Stories di Wilde ho fatto filotto con questo Lord Arthur Savile's Crime and Other Stories , la raccolta di tutte le sue storie "del mistero" in senso lato: virgolette d'obbligo perché nessuno di questi racconti è propriamente un giallo come li stava configurando in quegli stessi anni Conan Doyle, sono più che altro eccentrici "thriller prima del thriller" (altre virgolette, alè!).
Nello specifico, già avevo letto da ragazzino "Il delitto di lord Arthur Saville" ed è indicativo che me lo ricordassi a menadito, considerando che intreccia egregiamente una punta di sovrannaturale con una dose squisita di quella satira che Wilde padroneggiava così bene; analogamente ricordavo "Il fantasma di Canterville", sia la sua parte iniziale anch'essa di squisita satira e umorismo nerissimo (basta pensare a tutte le vittime passate di cui il fantasma gongola) sia il suo finale inaspettatamente ma piacevolmente moraleggiate; non avevo invece mai letto i due racconti brevissimi "La sfinge senza segreto" e "Il milionario modello", che seppur piacevoli sul momento a livello prosastico risultano avere, inevitabilmente, un climax troppo veloce e troppo telegrafato, com'è inevitabile con un'esecuzione così micro di un genere che richiede il suo respiro; infine, è stata affascinante la scoperta de "Il ritratto di W. H.", racconto che penso sia totalmente illeggibile per chi non si occupa professionalmente o quasi di storia della letteratura... visto che il cuore della storia è un trattato atto a dimostrare che i famosi (famigerati?) sonetti ipoteticamente omoerotici di William Shakespeare sarebbero dedicati a un giovane attore suo Muso, e il trattato è incastonato entro una cornice narrativa torbida di accademici dilettanti che ammattiscono a perseguire questa tesi.
Sicuramente meno uniformemente eleganti e incisivi delle fiabe d'autore, comunque deliziose letture in quella che potrebbe essere la mia prosa prediletta in lingua inglese.
Copyleft edition compiled from Project Gutenberg texts, no ISBN given.
A collection of Oscar Wilde’s …
Commoventi, sensuali, inebrianti
5 stelle
Attorno ai 4 anni avevo in casa un'antologia di fiabe illustrate di varia provenienza, e la mia preferita era "Il principe felice" di un tal Oscar Wilde; qualche anno dopo avrei ritrovato il signor Wilde in un'altra antologia, in cui il Nostro spiccò di nuovo con "Il gigante egoista", e poi in una raccolta personale di suoi racconti di cui mi rimasero impressi a fuoco "L'usignolo e la rosa", "Il giovane re" e "Il fantasma di Canterville" (e non ricordo sinceramente cos'altro contenesse). Oggi, alla tenera età di trent'anni, mi sono deciso a rileggere tutte le fiabe e favole di Wilde in lingua originale, e ci ho ritrovato tutti i pregi che mi affascinavano da bambino, oltre a qualcosina in più.
È invariata la contrapposizione fra l'etica cattolica delle buone opere e l'egoismo avido dei farisei benpensanti; è invariato il gusto elegantissimo per le descrizioni lussuriose e per le divagazioni …
Attorno ai 4 anni avevo in casa un'antologia di fiabe illustrate di varia provenienza, e la mia preferita era "Il principe felice" di un tal Oscar Wilde; qualche anno dopo avrei ritrovato il signor Wilde in un'altra antologia, in cui il Nostro spiccò di nuovo con "Il gigante egoista", e poi in una raccolta personale di suoi racconti di cui mi rimasero impressi a fuoco "L'usignolo e la rosa", "Il giovane re" e "Il fantasma di Canterville" (e non ricordo sinceramente cos'altro contenesse). Oggi, alla tenera età di trent'anni, mi sono deciso a rileggere tutte le fiabe e favole di Wilde in lingua originale, e ci ho ritrovato tutti i pregi che mi affascinavano da bambino, oltre a qualcosina in più.
È invariata la contrapposizione fra l'etica cattolica delle buone opere e l'egoismo avido dei farisei benpensanti; è invariato il gusto elegantissimo per le descrizioni lussuriose e per le divagazioni dotte che sembrano uscite dalla letteratura greco-romana (tanto che a distanza di cinque lustri mi ricordavo ancora a memoria i racconti africani del Rondinotto al Principe Felice e le esperienze edonistiche del Giovane Re); mi è diventato evidente il sarcasmo satirico al vitriolo con cui Wilde bombarda indiscriminatamente bottegai, accademici, sacerdoti e artisti, grazie al quale dalla commozione patetica si può passare organicamente alla risata amara. E mi risulta nuovo, ovviamente, il tentativo di Wilde di comporre non favole edificanti, bensì fiabe d'avventura con i racconti che da bambino non avevo mai letto ("Il pescatore e la sua anima" e "Il bambino delle stelle"); di questi brani, dirò solo che reggono il confronto con le Mille e una notte e surclassano l'esito moderno mainstream della fiaba d'avventura, cioè il fantasy tolkienista.
Da quest'avventura, direi che mi porto a casa la consapevolezza che è grazie al Rondinotto se ho assimilato sin da subito che la bisessualità esiste (si innamora sia di una canna di fiume femmina sia della statua di un umano, vedete voi!), l'esempio morale delle "scelte di consumo" del Giovane Re... e tanta empatia per il povero giullare dell'Infanta di Spagna, oltre che applausi per l'inserto di una storia gotica in flashback entro quell'ultimo racconto.
E infine, è indubbio che sia stato lord Edward Dunsany a sdoganare il racconto fantastico per adulti, ma fra i due irlandesi in lizza preferisco di gran lunga il corpus più ridotto ma più profondo di Wilde.