«La Terra sopravviverà», diciamo spesso nelle preoccupazioni sul riscaldamento globale: sono gli esseri viventi e …
Più che un libro di curiosità
5 stelle
Il titolo della collana, "cose spiegate bene", non poteva essere più azzeccato; il libro è diviso in capitoli di una 20ina di pagine ciascuno, ogniuno dei quali spiega un diverso aspetto legato al nostro pianeta, iniziando da questioni fisiche e astronomiche, passando per quelle geografiche ed arrivando alla geopolitca.
Lo stile è molto chiaro e scorrevole e, nonostante le ovvie semplificazioni, esaustivo.
Una versione estesa di questa recensione si trova sul blog the nerd experience
Il fumetto si chiama "la morte di Superman" quindi immagino non sia un grande spoiler dire che, beh... Superman muore - così come non rovinerò la sopresa a nessuno dicendo che, in qualche modo, l'azzurrone tornerà. La morte non è mai definitiva per i personaggi di fantasia, men che meno per i supereroi, ed è giusto così... nonostante questo, ammetto che leggendolo la lacrimuccia ad un certo punto mi è scesa (e solo un altro fumetto può vantare questa cosa... ma è un'altra storia)
Perchè si Superman non è uno di famiglia, non è il mio eroe preferito e diamine non è neanche una persona vera; eppure la storia riesce a farcelo amare, a farci immedesimare nei panni di chi come Lois, Martha, Jonathan e gli altri piangeranno la sua scomparsa.
Tutti purtroppo abbiamo subito un lutto …
Una versione estesa di questa recensione si trova sul blog the nerd experience
Il fumetto si chiama "la morte di Superman" quindi immagino non sia un grande spoiler dire che, beh... Superman muore - così come non rovinerò la sopresa a nessuno dicendo che, in qualche modo, l'azzurrone tornerà. La morte non è mai definitiva per i personaggi di fantasia, men che meno per i supereroi, ed è giusto così... nonostante questo, ammetto che leggendolo la lacrimuccia ad un certo punto mi è scesa (e solo un altro fumetto può vantare questa cosa... ma è un'altra storia)
Perchè si Superman non è uno di famiglia, non è il mio eroe preferito e diamine non è neanche una persona vera; eppure la storia riesce a farcelo amare, a farci immedesimare nei panni di chi come Lois, Martha, Jonathan e gli altri piangeranno la sua scomparsa.
Tutti purtroppo abbiamo subito un lutto nella vita e tutti abbiamo qualcuno che, se dovesse andarsene, lascerebbe un vuoto incolmabile: ecco, La morte di Superman è la narrazione di tutti questi lutti.
Impossibile non pensarci, impossibile non farsi sfiorare dall'idea "e se al posto di Supes ci fosse..."
Da leggere, assolutamente.
Anche se non sapete niente di Superman - si vi perderete qualche riferimento a qualche personaggio secondario, ma poco importa.
@Mannivu Lessi la prima versione pubblicata in italia, non ricordo di preciso i dettagli ma ricordo bene la delusione del finale che sapeva proprio di tirato via, come se l'autore fosse stato costretto a chiudere nel giro di poche settimane.
Ogni giorno i poteri che governano la nostra società architettano raffinati stratagemmi per sottrarci porzioni …
Dovrebbero leggerlo tutti
5 stelle
Uno dei libri più significativi che abbia mai letto: mi scoccia quasi non averlo fisicamente tra le mani (l'ho preso in prestito da una biblioteca), perchè ci sono passaggi da rileggere e rileggere più e più volte.
Lo consiglio a tutti nonostante la terminologia un po' "polarizzata" (il capitale, ecc ecc) ma presenta bene l'idea che l'unica ricchezza, l'unica moneta che abbiamo a disposizione è il tempo e come la società e i mercati contemporanei mirino sempre di più ad eroderlo.
Certo, chi già mastica questi argomenti probabilmente non troverà nulla di nuovo ma per chi come me è relativamente novizio alla tematica è una lettura decisamente illuminante.
Ogni giorno i poteri che governano la nostra società architettano raffinati stratagemmi per sottrarci porzioni …
Oggi l’individuo è sempre più rivolto verso sé stesso, verso le proprie possibilità moltiplicate dalle tecnologie e, dunque, ha voglia di saturare il proprio impiego del tempo per non lasciare spazio al vuoto che lo colpevolizzerebbe. Quindi non dovremmo lamentarci perché penso che tutto ciò sia il risultato di un desiderio che non è necessariamente espresso, ma che ci spinge a saturare il nostro tempo perché l’occupazione ci dona un’ontologia, un peso esistenziale. Quando siete sommersi di lavoro esistete! C’è una sorta di piacere nel fatto di poter dire di non avere tempo, in più è una buona scusa che permette di non ascoltare gli altri, di non dover rispondere alle loro domande e di non occuparci di loro. È molto comodo tutto questo, per chiunque!