Leggo colpevolmente in ritardo un libro che ha fatto molto discutere di sé. Accusato di passatismo, di nostalgismo sterile, di "reazionarismo", è stato al centro del dibattito teorico e politico sulla scuola e sul suo ruolo sociale. Al netto di qualche nostalgismo di troppo, però, mi sembra assolutamente scorretto bollarlo semplicemente come "passatista". L'analisi dello statuto oramai normativo e schiacciato sulle esigenze del mercato della scienza (sic)! pedagogica, l'appiattimento culturale dell'insegnamento, il vilipendio delle materie umanistiche, la colpevole mancanza di progettualità civile della scuola; sono tutti quanti temi che vanno affrontati con coraggio e senza servilismi. Una scuola che non forma più non è scuola, una scuola che "promuove tutti" (anche quando non si hanno i riferimenti più basilari della lingua italiana una volta arrivati al liceo) è una scuola che, ahimé, ha perso, ha colpevolmente perso. Chi vive nel mondo della scuola, e non nell'iperuranio dei testi teorici della …
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DE SUMMA MANNAGGIA
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Neurob reviewed L'aula Vuota by Ernesto Galli Della Loggia
Coraggioso, al netto di qualche passatismo
4 stars
Leggo colpevolmente in ritardo un libro che ha fatto molto discutere di sé. Accusato di passatismo, di nostalgismo sterile, di "reazionarismo", è stato al centro del dibattito teorico e politico sulla scuola e sul suo ruolo sociale. Al netto di qualche nostalgismo di troppo, però, mi sembra assolutamente scorretto bollarlo semplicemente come "passatista". L'analisi dello statuto oramai normativo e schiacciato sulle esigenze del mercato della scienza (sic)! pedagogica, l'appiattimento culturale dell'insegnamento, il vilipendio delle materie umanistiche, la colpevole mancanza di progettualità civile della scuola; sono tutti quanti temi che vanno affrontati con coraggio e senza servilismi. Una scuola che non forma più non è scuola, una scuola che "promuove tutti" (anche quando non si hanno i riferimenti più basilari della lingua italiana una volta arrivati al liceo) è una scuola che, ahimé, ha perso, ha colpevolmente perso. Chi vive nel mondo della scuola, e non nell'iperuranio dei testi teorici della "nuova pedagogia delle competenze" se ne accorge immediatamente. Il fatto che vi siano alunni di liceo classico che non sanno usare gli avverbi e le locuzioni avverbiali è un fatto assolutamente rilevante. E la cosa che più preoccupa è che è trasversale alle classi sociali, ai contesti di riferimento e alle aree geografiche. La scuola è egualitaria sì, ma verso il basso, e ci penserà poi la società a mantenere vive le disuguaglianze e le ingiustizie.
Neurob rated The Satanic Narratives: 3 stars

The Satanic Narratives by Damien Ba'al
The Satanic Narratives: A Modern Satanic Bible is a foundational text throughly deconstructing Satan, the adversarial archetype and the individualism …
Neurob finished reading The Satanic Narratives by Damien Ba'al
Appena finito questo opuscoletto. Iniziato perché ero curioso di leggere qualcosa che trattasse il satanismo "di sinistra", ho trovato il libro interessante, sebbene forse troppo semplicistico.
Neurob reviewed Cronofagia by Davide Mazzocco
Una lettura utile
3 stars
Cronofagia (D Editore) 4 stelle
Si tratta di un saggio che presenta bene le tendenze contemporanee del capitalismo cronofago e dell'erosione continua del tempo in nome del parametro quantitativo della monetizzazione. Per chi mastica certe cose da anni non è una lettura sconvolgente, molti dati sono noti e le conclusioni sono prevedibli. Utilissimo per chi vorrebbe approcciarsi a certi argomenti, un po' meno per chi questi argomenti li conosce già.
Neurob rated Cronofagia: 3 stars

Cronofagia by Davide Mazzocco
Ogni giorno i poteri che governano la nostra società architettano raffinati stratagemmi per sottrarci porzioni sempre più importanti di tempo: …
Neurob finished reading Cronofagia by Davide Mazzocco
Si tratta di un saggio che presenta bene le tendenze contemporanee del capitalismo cronofago e dell'erosione continua del tempo in nome del parametro quantitativo della monetizzazione. Per chi mastica certe cose da anni non è una lettura sconvolgente, molti dati sono noti e le conclusioni sono prevedibli. Utilissimo per chi vorrebbe approcciarsi a certi argomenti, un po' meno per chi questi argomenti li conosce già.
Neurob reviewed La gioia armata by Alfredo Maria Bonanno
Da leggere senza preconcetti
4 stars
Ci si accinge alla lettura de "La gioia armata", di A. M. Bonanno, con un certo timore. Si tratta di uno dei più importanti libri teorici e programmatici dell'anarchismo insurrezionalista. L'autore, a causa del libro, dovette scontare un periodo in carcere e, negli anni '70, possedere questo libro era abbastanza per essere messi sotto vigilanza e controllo dalle forze dell'ordine. Eppure, 30 anni dopo, la carica filosoficamente eversiva e liberatoria di questo libello resta intatta. Ciò che colpisce, al di là dei notissimi paragrafi in cui si incita alla rivolta armata, è la profondità filosofica dell'analisi esistenziale e sociale in cui siamo gettati nel capitalismo contemporaneo: la sua contrapposizione tra quantitativo e qualitativo, che affonda le sue radici nelle correnti filosofiche nichilistiche e volontaristiche, ci costringe a ripensare il senso stesso dell'agire, di quella "scelta" esistenziale che, soltanto, può consentirci di pensare un futuro diverso. Da leggere senza preconcetti e …
Ci si accinge alla lettura de "La gioia armata", di A. M. Bonanno, con un certo timore. Si tratta di uno dei più importanti libri teorici e programmatici dell'anarchismo insurrezionalista. L'autore, a causa del libro, dovette scontare un periodo in carcere e, negli anni '70, possedere questo libro era abbastanza per essere messi sotto vigilanza e controllo dalle forze dell'ordine. Eppure, 30 anni dopo, la carica filosoficamente eversiva e liberatoria di questo libello resta intatta. Ciò che colpisce, al di là dei notissimi paragrafi in cui si incita alla rivolta armata, è la profondità filosofica dell'analisi esistenziale e sociale in cui siamo gettati nel capitalismo contemporaneo: la sua contrapposizione tra quantitativo e qualitativo, che affonda le sue radici nelle correnti filosofiche nichilistiche e volontaristiche, ci costringe a ripensare il senso stesso dell'agire, di quella "scelta" esistenziale che, soltanto, può consentirci di pensare un futuro diverso. Da leggere senza preconcetti e senza paure, è una lettura feconda.
Neurob finished reading La gioia armata by Alfredo Maria Bonanno
Neurob reviewed Anarcoccultismo by Erica Lagalisse
"The occult features of anarchism"
4 stars
Il saggio di E. Lagalisse vorrebbe gettare uno sguardo sulla genesi "irrazionalistica" e "occulta" dei movimenti rivoluzionari moderni, mostrando come il filo rosso che lega il Corpus Hermeticum alla Massoneria, la Carboneria, le società segrete rivoluzionarie del XIX, fondativo di quella "cosmologia e teologia" politica che è costitutiva della genesi e dello sviluppo del pensiero anarchico. Mettendo in risalto la secolarizzazione della politica dell'era contemporanea, e la messa al bando di ogni istanza irrazionalistica, l'autrice prova a mostrare come ciò possa perpetuare privilegi di classe e razziali, anche in seno allo stesso movimento anarchico. La prima parte è meno interessante della seconda, in quanto la ricostruzione storica si basa su pochi riferimenti bibliografici di per sé molto noti e viene forse trattata in maniera troppo superficiale (l'autrice è d'altronde un'antropologa, e non una storica del pensiero). La seconda parte, invece, che presenta interessantissime analisi politiche dei movimenti contemporanei e avanza …
Il saggio di E. Lagalisse vorrebbe gettare uno sguardo sulla genesi "irrazionalistica" e "occulta" dei movimenti rivoluzionari moderni, mostrando come il filo rosso che lega il Corpus Hermeticum alla Massoneria, la Carboneria, le società segrete rivoluzionarie del XIX, fondativo di quella "cosmologia e teologia" politica che è costitutiva della genesi e dello sviluppo del pensiero anarchico. Mettendo in risalto la secolarizzazione della politica dell'era contemporanea, e la messa al bando di ogni istanza irrazionalistica, l'autrice prova a mostrare come ciò possa perpetuare privilegi di classe e razziali, anche in seno allo stesso movimento anarchico. La prima parte è meno interessante della seconda, in quanto la ricostruzione storica si basa su pochi riferimenti bibliografici di per sé molto noti e viene forse trattata in maniera troppo superficiale (l'autrice è d'altronde un'antropologa, e non una storica del pensiero). La seconda parte, invece, che presenta interessantissime analisi politiche dei movimenti contemporanei e avanza delle proposte pragmatiche e di lettura dei fenomeno delle teorie del complotto, è quella che ho maggiormente apprezzato. Nel complesso credo sia un ottimo saggio, più sul piano politico che su quello della mera ricostruzione storica. Fa venir voglia di approfondire l'argomento e si pone, evidentemente, come l'inizio di altre ricerche di là da venire.