Neurob ha recensito L'aula vuota di Ernesto Galli Della Loggia
Coraggioso, al netto di qualche passatismo
4 stelle
Leggo colpevolmente in ritardo un libro che ha fatto molto discutere di sé. Accusato di passatismo, di nostalgismo sterile, di "reazionarismo", è stato al centro del dibattito teorico e politico sulla scuola e sul suo ruolo sociale. Al netto di qualche nostalgismo di troppo, però, mi sembra assolutamente scorretto bollarlo semplicemente come "passatista". L'analisi dello statuto oramai normativo e schiacciato sulle esigenze del mercato della scienza (sic!) pedagogica, l'appiattimento culturale dell'insegnamento, il vilipendio delle materie umanistiche, la colpevole mancanza di progettualità civile della scuola; sono tutti quanti temi che vanno affrontati con coraggio e senza servilismi. Una scuola che non forma più non è scuola, una scuola che "promuove tutti" (anche quando non si hanno i riferimenti più basilari della lingua italiana una volta arrivati al liceo) è una scuola che, ahimé, ha perso, ha colpevolmente perso. Chi vive nel mondo della scuola, e non nell'iperuranio dei testi teorici della …
Leggo colpevolmente in ritardo un libro che ha fatto molto discutere di sé. Accusato di passatismo, di nostalgismo sterile, di "reazionarismo", è stato al centro del dibattito teorico e politico sulla scuola e sul suo ruolo sociale. Al netto di qualche nostalgismo di troppo, però, mi sembra assolutamente scorretto bollarlo semplicemente come "passatista". L'analisi dello statuto oramai normativo e schiacciato sulle esigenze del mercato della scienza (sic!) pedagogica, l'appiattimento culturale dell'insegnamento, il vilipendio delle materie umanistiche, la colpevole mancanza di progettualità civile della scuola; sono tutti quanti temi che vanno affrontati con coraggio e senza servilismi. Una scuola che non forma più non è scuola, una scuola che "promuove tutti" (anche quando non si hanno i riferimenti più basilari della lingua italiana una volta arrivati al liceo) è una scuola che, ahimé, ha perso, ha colpevolmente perso. Chi vive nel mondo della scuola, e non nell'iperuranio dei testi teorici della "nuova pedagogia delle competenze" se ne accorge immediatamente. Il fatto che vi siano alunni di liceo classico che non sanno usare gli avverbi e le locuzioni avverbiali è un fatto assolutamente rilevante. E la cosa che più preoccupa è che è trasversale alle classi sociali, ai contesti di riferimento e alle aree geografiche. La scuola è egualitaria sì, ma verso il basso, e ci penserà poi la società a mantenere vive le disuguaglianze e le ingiustizie.