Baylee ha finito di leggere Non mi dimenticare di Alix Garin

Non mi dimenticare di Alix Garin
Clémence si sente impotente davanti all’improvvisa accelerazione della perdita di lucidità di sua nonna, che continua a cercare di scappare …
Femminista in fieri, aroace, atea agnostica, lettrice curiosa, book blogger, amante dell'inverno e del tè caldo.
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83% completato! Baylee ha letto 67 di 80 libri.

Clémence si sente impotente davanti all’improvvisa accelerazione della perdita di lucidità di sua nonna, che continua a cercare di scappare …

Che le indagini abbiano inizio!
Maomao, congedata dalla Corte Interna, ritorna al Palazzo Imperiale.
Un misterioso incendio, un funzionario avvelenato …

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Kabi Nagata è una mangaka sulla trentina, senza alcuna esperienza sessuale se non un paio di appuntamenti con escort. Non …

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Zetian ce l’ha fatta. È finalmente nella sede del potere a Huaxia. Sarebbe tutto perfetto, se non fosse costretta a …

Il Villaggio dei Ding è un pugno di case di paglia disteso lungo l’antico letto del Fiume Giallo. Il suo …
Avviso sul contenuto Libro con pedofilia e incesto
Vi confesso che all’inizio sono rimasta un po’ spiazzata dalla lettura di Figlie di tanta madre: dopo aver letto Aphrodite dello stesso autore, mi aspettavo un altro romanzo dell’erotismo raffinato e invece mi sono ritrovata davanti un romanzo in bilico con la pornografia. Il che non sarebbe un problema se non trovassi tanto noioso leggere di buchi che vengono riempiti a ripetizione – che il il motivo per cui non ho ancora mai letto nulla di de Sade per quanto il suo lavoro mi incuriosisca.
Quindi questa recensione parlerà dei rari momenti in cui non mi stavo maledicendo per aver comprato e deciso di leggere un romanzo che palesemente non rientra nelle mie corde e – vi dirò – lì mi sono pure divertita. Lo so, lo so, ho appena scritto che ci ho ronfato sopra, ma sono abbastanza incoerente da poter affermare che nei passaggi in cui il rovesciamento dei valori borghesi mi è stato chiaro mi ha fatto sbellicare.
Come era già successo in Aphrodite, Louÿs si diverte a essere dissacrante e in quest’ottica va letta qualunque pratica “trasgressiva” ci metta davanti l’autore – e se avevo pensato che in Aphrodite la presenza della pedofilia fosse spiacevole, qui siamo su tutto un altro livello. È così evidente che Louÿs sta provando con tutte le sue forze a disturbare ə suoə lettorə che ho iniziato ad aspettarmi un po’ di coprofilia – cos’è un romanzo osceno senza un po’ di coprofilia? E, infatti, eccola là: un altro difetto di questo genere è che tendono a diventare prevedibili.
Non è un libro che si consiglia a cuor leggero: se vi piace il genere, è sicuramente una pietra miliare; per tuttə ə altrə è da leggere se si vuole dare una possibilità alla letteratura erotica più esplicita senza andarsi a impelagare in un romanzo particolarmente lungo.

Giovani donne vengono spesso vendute per lavorare per un breve periodo nell'harem dell'imperatore. È questo il caso di Maomao, farmacista …

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Durante la Prima guerra mondiale, un giovane ufficiale inglese ferito al fronte, Arthur Hastings, viene ospitato per la convalescenza da …
Gente indipendente è un affascinante mix di Cent’anni di solitudine e Don Chisciotte: se questi due romanzi sono tra i vostri preferiti, non mancate di fare un salto nell’Islanda di Laxness e di fare la conoscenza di Bjartur, contadino e fine conoscitore di pecore che ha finalmente potuto acquistare un piccolo podere e diventare così un fiero contadino indipendente.
Si prospetta quindi una storia epica nella quale il nostro Bjartur lotterà con le unghie e con i denti per mantenere la sua indipendenza e, infatti, sarà proprio così: solo che, nelle parole stesse dell’autore, Bjartur è un idiota e la sua lotta si fa da subito tragicomica. È presto chiaro che più di un desiderio di emancipazione dalla povertà e dalla servitù per Bjartur l’indipendenza è un’ossessione che si manifesta non solo nel voler mantenere se stesso e la sua famiglia con le sue forze, ma anche nel rifiutare …
Gente indipendente è un affascinante mix di Cent’anni di solitudine e Don Chisciotte: se questi due romanzi sono tra i vostri preferiti, non mancate di fare un salto nell’Islanda di Laxness e di fare la conoscenza di Bjartur, contadino e fine conoscitore di pecore che ha finalmente potuto acquistare un piccolo podere e diventare così un fiero contadino indipendente.
Si prospetta quindi una storia epica nella quale il nostro Bjartur lotterà con le unghie e con i denti per mantenere la sua indipendenza e, infatti, sarà proprio così: solo che, nelle parole stesse dell’autore, Bjartur è un idiota e la sua lotta si fa da subito tragicomica. È presto chiaro che più di un desiderio di emancipazione dalla povertà e dalla servitù per Bjartur l’indipendenza è un’ossessione che si manifesta non solo nel voler mantenere se stesso e la sua famiglia con le sue forze, ma anche nel rifiutare qualunque aiuto esterno possa venire dalla sua comunità.
Laxness non si fa scappare nessuna occasione per ironizzare sulla fissazione di Bjartur, ma purtroppo l’ambiente nel quale lui e la sua famiglia vivono è così ostile che il suo atteggiamento finisce per essere una fonte costante di violenza e di tragedie. È un buon promemoria per riportare alla mente che la natura non è solo fatta di luoghi e momenti idilliaci da cartolina e che dietro al suo fascino patinato la vita di campagna nasconde asprezze e brutalità.
Gente indipendente è il tipo di romanzo grandioso capace di contenere una moltitudine di temi ed è difficile darne un’idea. Come in Don Chisciotte, ridiamo di Bjartur, ma a mano a mano che la violenza della natura, della sua ossessione e dell’impossibilità di emanciparsi davvero con le proprie forze per chi è nato povero si fa sempre più evidente e feroce non possiamo che provare simpatia per la catena di errori fatali che strazierà la sua famiglia e per quella umanità bistrattata che alla fine tornerà ad abitare presso di lui.

Durante la Prima guerra mondiale, un giovane ufficiale inglese ferito al fronte, Arthur Hastings, viene ospitato per la convalescenza da …