cretinodicrescenzago ha risposto allo stato di Baylee
@lasiepedimore io scoprii l'esistenza di Landolfi per puro caso in quarto anno di università al corso di letteratura italiana contemporanea, grazie a un guizzo del professore che ci mise in programma un estratto da La pietra lunare, e considerando che ora sono io stesso insegnante alle superiori, penso di poterti dire la mia sul perché non si parla di lui nella scuola dell'obbligo: perché nel Dopoguerra è stato democristianamente decretato che la letteratura italofona del Novecento consiste unicamente di tre filoni:
- Le poesie liriche solipsiste di UngarettiMontaleSabaQuasimodo (rigorosamente tutti attaccati).
- Il romanzo sociale di ManzoniVergaCalvinoLevi (di nuovo, tutti attaccati).
- Il romanzo di "crisi dell'Io" con D'AnnunzioSvevoPirandelloMoravia (ormai avete capito).
Se si lascia entrare in scena Landolfi, allora entrano in scena anche le scritture di auobiografia e vita minuta con cui le scrittrici done (gasp!) si sono fatte strada sin dall'Ottocento, ed entra in scena la tradizione italiana di narrativa …
@lasiepedimore io scoprii l'esistenza di Landolfi per puro caso in quarto anno di università al corso di letteratura italiana contemporanea, grazie a un guizzo del professore che ci mise in programma un estratto da La pietra lunare, e considerando che ora sono io stesso insegnante alle superiori, penso di poterti dire la mia sul perché non si parla di lui nella scuola dell'obbligo: perché nel Dopoguerra è stato democristianamente decretato che la letteratura italofona del Novecento consiste unicamente di tre filoni:
- Le poesie liriche solipsiste di UngarettiMontaleSabaQuasimodo (rigorosamente tutti attaccati).
- Il romanzo sociale di ManzoniVergaCalvinoLevi (di nuovo, tutti attaccati).
- Il romanzo di "crisi dell'Io" con D'AnnunzioSvevoPirandelloMoravia (ormai avete capito).
Se si lascia entrare in scena Landolfi, allora entrano in scena anche le scritture di auobiografia e vita minuta con cui le scrittrici done (gasp!) si sono fatte strada sin dall'Ottocento, ed entra in scena la tradizione italiana di narrativa di genere, a partire dal giallo e noir (ohibò!) fino all'orrore e al fantastico propriamente detti (sacrilegio!).