The Andromeda Strain is a 1969 techno-thriller novel by Michael Crichton, his first novel under …
Breve, ma molto intenso.
4 stelle
Ho deciso qualche mese di ri-approcciarmi a tutti i libri di Crichton e sono partito proprio da qui: Andromeda. A esclusione di alcune parti un filo "troppo" (troppo tecniche e un filo troppo lente - ma comunque sempre nello spirito di Crichton) il romanzo è una bomba: parte in modo estremamente interessante e con un mistero che si districa in modo magistrale.
Il tutto con la solita competenza e il solito appiglio scientifico che contraddistingue i romanzi dell'autore.
Assolutamente da rileggere anche - specialmente - dopo che tutto il mondo è diventato il principale esperto in merito alle malattie infettive (post-covid).
28 anni. Zero autostima. Nessun futuro. Nessuna esperienza sessuale. Dopo una vita vissuta tra depressione, …
La mia prima volta
4 stelle
Siccome la vita di Kabi Nagata non si è beatamente avviata verso la felicità dopo il successo di La mia prima volta e come il finale speranzoso di questa opera sembrava far presagire, inizierò questa recensione facendole dei complimenti che non leggerà mai: sei stata proprio brava, Nagata. Hai davvero scritto un libro che ci fa chiedere con che coraggio sei riuscita a pubblicarlo. Sono così ammirata dal tuo coraggio che pure io ho speso dei soldi per leggere la tua storia – e nonostante l’avessi già letta dopo averla presa in prestito.
La mia prima volta è il racconto (autobiografico) di una persona che si perde lungo la strada della vita: finisce le superiori, sembra avviata nel classico percorso che la porterà alla laurea, ma qualcosa si rompe. Nagata lascia l’università e, senza sapere nemmeno bene come, vedrà la sua salute mentale deteriorarsi sempre di più.
Il racconto …
Siccome la vita di Kabi Nagata non si è beatamente avviata verso la felicità dopo il successo di La mia prima volta e come il finale speranzoso di questa opera sembrava far presagire, inizierò questa recensione facendole dei complimenti che non leggerà mai: sei stata proprio brava, Nagata. Hai davvero scritto un libro che ci fa chiedere con che coraggio sei riuscita a pubblicarlo. Sono così ammirata dal tuo coraggio che pure io ho speso dei soldi per leggere la tua storia – e nonostante l’avessi già letta dopo averla presa in prestito.
La mia prima volta è il racconto (autobiografico) di una persona che si perde lungo la strada della vita: finisce le superiori, sembra avviata nel classico percorso che la porterà alla laurea, ma qualcosa si rompe. Nagata lascia l’università e, senza sapere nemmeno bene come, vedrà la sua salute mentale deteriorarsi sempre di più.
Il racconto di Nagata passa quindi a mostrarci le difficoltà di navigare la vita con delle malattie mentali che non vengono prese sul serio dalla sua famiglia, che la allontanano da ogni rapporto sociale e che le rendono impossibili tutte quelle attività, come il lavoro, considerate il segno di una persona adulta e responsabile. Non c’è nessuna romanticizzazione dell’abisso nel quale Nagata si trova a precipitare: opporsi è difficile e ancora di più è capire come ci è caduta.
Parallelamente ai suoi tentativi di essere un essere umano funzionante, infatti, Nagata cerca di capire quale sia l’origine del suo malessere. La trova? Chissà: la cosa importante, forse, è che nel tentativo di trovare il bandolo della matassa scopre vari aspetti interessanti di sé, dà un’interpretazione diversa di alcuni eventi del suo passato e riesce a fare nuove esperienze che espandono il suo mondo. Una di queste sarà proprio quella che dà il titolo al romanzo grafico: la sua prima esperienza sessuale che le permetterà di esplorare il suo corpo e i suoi desideri.
Come ho detto all’inizio di questa recensione, questo non la porterà automaticamente a una vita tutta rose e fiori: non è così che funziona con le malattie mentali – ma nemmeno con la vita in generale. Non ho ancora letto le sue opere successive, ma già i titoli rendono evidente che il percorso di vita di Nagata è tutt’altro che una comoda gita. Assomiglia più a una scalata dell’Himalaya senza attrezzature professionali e senza particolari competenze. Quindi: coraggio, Nagata! Metticela tutta!
@Kenobit in generale Bell Hooks scrive BENISSIMO e riesce a far passare concetti delicati e complessi con una facilità estrema. Vedrò di recuperare anche questo.
Percy Jackson isn't expecting freshman orientation to be any fun, but when a mysterious mortal …
Uno dei migliori della saga
4 stelle
Evoluzione dei personaggi (anche quelli secondari) davvero ben costruita, un protagonista che è un po' più del consueto "prescelto" e quel pizzico di critica alla società che è bello vedere in un romanzo per ragazzi.
When Thalia’s tree is mysteriously poisoned, the magical borders of Camp Half-Blood begin to fail. …
Il più debole della saga
3 stelle
Libro chiaramente di transizione per aggiungere qualche personaggio (interessantissimo, sia chiaro) e far evolvere la situazione lasciata in sospeso dal primo titolo.