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Vorrei elaborare in modo appropriato tutta la roba che è passata nella mia testa mentre leggevo questo libro, ma temo ci vorrà tempo e impegno. È un cazzo di capolavoro.

Questo libro sembra scritto ieri, eppure ha già più di vent'anni.

Tutti i racconti sono affascinanti, ma soprattutto l'ultimo racconta una facciata della società… attualissima. Non vedo l'ora di leggere altro di Chiang, se è tutto di questo livello… wow.

@Grz se hai iniziato con i primi romanzi della saga, è probabile. I primi due/tre libri non sono un granché. Io fortunatamente ho iniziato proprio con questo e poi ho beccato il ciclo di mondodisco più figo ed esaltante ovvero quello delle Guardie. Amore infinito

Kuang's story surprises. This coming-of-age (and coming-of-revolution) story introduces us to a world where the the 19th-century Industrial Revolution is made possible not by steam and worker oppression but by the magical powers of translation and colonial exploitation. The experiences of the protagonist, a Cantonese boy that adopts the English name Robin Swift, lead us to an imagined Oxford that is as intriguing as Hogwarts but that has sins that Kuang not only does not whitewash, but makes the centerpiece of her novel. The historical notes and especially the etymological explanations are fascinating, if occasionally pedantic. Once you get your head around this world and how it works, you'll want to hang on to the end to see how a postcolonial critique during the height of the British Empire can possibly turn out.