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ha recensito Trust di Hernan Diaz

Trust (2022, Penguin Publishing Group) 4 stelle

Slow clap alla Feltrinelli

3 stelle

Non posso che non aprire con un applauso sarcastico all'edizione Feltrinelli, che ha pensato bene di spoilerare il colpo di scena finale nel colophon del libro. Non che sia un colpo di scena così geniale e imprevedibile, né che sia l'unico tema del libro, ma l'autore ha strutturato il libro anche disseminando piccoli indizi in funzione di questo. Clap clap. "Trust" è una variante di Rashomon: la stessa storia, la biografia di un ricchissimo finanziere e di sua moglie, è narrata più volte, avvicinandosi alla verità che è rivelata solo alla fine (vedi sopra!) e incrociandosi con la storia personale dell'autrice di una delle versioni. L'idea non è nuovissima, ma ha una spolverata di modernità la descrizione della follia del capitalismo, un goccio di Thomas Mann e gli affascinanti sanatori svizzeri nonché il tema della condizione femminile, da diversi punti di vista. Completa un tocco di anarchismo italiano che fa …

Ciclo Delle Fondazioni (Paperback, Italian language, 1995, Mondadori) 4 stelle

Novels: Foundation Foundation and Empire Second Foundation Foundation's Edge

Sigari, sigari dappertutto

4 stelle

Questa edizione contiene i primi tre romanzi degli anni '50 e il primo seguito, scritto negli anni '80. E' pertanto un'edizione strana, estesa rispetto al nucleo originale, ma monca rispetto alla saga completa. Ce ne faremo una ragione. Il primo romanzo e mezzo rappresentano meglio la ragione per cui la saga è stata considerata "infilmabile": una serie di scene in cui uomini di mezz'età discutono di politica fumando sigari. Ci sono sempre i sigari. E' però innegabile come un mezzo così rozzo e antiquato (non c'è il minimo sforzo di dare personalità alle varie figure, e non c'è mai azione) riesca a costituire comunque un quadro galattico affascinante, ben delineato, a modo suo anche realistico. Per me questa è la parte migliore della saga, la più epica, quella che in effetti in seguito diventerà "l'era degli Eroi". A metà del secondo libro, con l'avvento del Mulo, le cose cambiano, sia …

ha finito di leggere Naples '44 di Norman Lewis

Naples '44 (1978) Nessuna valutazione

Naples '44: An Intelligence Officer in the Italian Labyrinth is a military memoir of the …

Un memoriale di un ufficiale inglese in stanza a Napoli tra il '43, dopo l'otto settembre, e il'44. Lewis traccia un ritratto molto vivo e interessante di una città mezza morta di fame, di malattie, di bombardamenti, eppure capace di mantenere il suo spirito più intimo. L'autore si sofferma spesso su alcune usanze che non stupiscono il lettore moderno (la superstizione e l'idolatria nei confronti dei santi, o, nelle campagne, le faide tra famiglie) e altre che invece sorprendono maggiormente (la diffusione delle prostituzione: una donna su tre campava così), ed è interessante vedere come il suo sguardo da inglese colto, all'inizio quasi disgustato, piano piano si ammorbidisca e capisca il modo di vivere partenopeo e anzi, si profonda in parole di affetto per questo popolo. Il libro è interessante per questo duplice aspetto: la vita a Napoli durante la guerra, e come questa città possa incantare un estraneo.

(letto …

Faccio la mia cosa (EBook, Italiano language, Mondadori) 5 stelle

Il primo libro del rapper più colto, autorevole e seminale della discografia italiana, la doppia …

"Faccio la mia cosa", ovvero "come Francesco Di Gesù divenne Frankie HI-NRG mc". Infatti l'autobiografia di Franchino Alta Energia Maestro di Cerimonie è focalizzata sulle sue origini, e termina con la pubblicazione del suo primo successo "Fight da faida". Frankie (credo sia lui, non è tipo da chiedere un ghost writer) scrive benino, e la vita di un qualunque ragazzino alle prese con trasferimenti di famiglia, scuola, amici, passioni tecnologiche e soprattutto musicali è resa scorrevole e interessante. Traspare soprattutto l'enorme amore e rispetto che l'autore ha per i genitori, tanto che il finale del libro, che ha una piccola coda su cosa successe dopo a loro, l'ho trovato addirittura commovente. Ma non solo Francesco: il libro narra in parallelo la nascita e l'evoluzione della musica e della cultura hip hop, a partire dal concetto di break, dalla nascita dei dj e degli mc, i precursori, i pilastri, gli innovatori …

ha risposto allo stato di alephoto85

@alephoto85 io son partito con "Programming Rust" di Jim Blandy, ma poi ovviamente ho imparato sul campo con diversi progettini personali (sono innamorato di questo linguaggio!). Leggo comunque articoli e libri per tenermi aggiornato sulle novità e per assimilare concetti che magari mi mancano. Sto leggendo (anche questo con calma) "Rust in Action" che è focalizzato sul system programming, un argomento di cui in effetti sapevo molto poco. Su certe cose l'ho trovato illuminante.

Electric Wizards (2022, Reaktion Books, Limited) 2 stelle

Heavy non è heavy metal!

2 stelle

L'equivoco è che musica "heavy" non significa musica "heavy metal". Questo è stato un mio errore, quindi mi son sciroppato un libro su un genere che mi interessa marginalmente, ma mi son trovato comunque 400 pagine di name dropping, di genre dropping ("shoegazing","astral jazz", sul serio?) e pagine e pagine di panegirici su gruppi che fanno canzoni lentissime sempre più lunghe, venti minuti proprio il minimo. Avevo letto un libro sul metal, più ironico e leggero, in cui a un certo punto si prendevano in giro i gruppi death/grind/brutal che facevano a gara a chi era più "estremo" di velocità, grugniti, temi scabrosi: ecco, qui non c'è traccia di quest'ironia nei confronti di questi gruppi che fanno a gara a chi è più lento e fa canzoni più lunghe. Ho comunque provato ad ascoltare qualcosa, e male non mi ha fatto, qualche spunto interessante c'è stato.

Odio il cinema italiano (Paperback) 4 stelle

Odi et amo

4 stelle

Il libricino, quasi un pampleth, di Niola è un atto di odio verso il cinema italiano che nasce dall'amore per esso: dalle sue potenzialità, la qualità che sa esprimere quando vuole, la sua storia e la sua visione. Ma quello su cui si focalizza qua è la sua decadenza negli ultimi vent'anni attraverso la sua pigrizia, l'autoreferenzialità, la piaga del "cinema d'autore" come genere, l'incapacità di parlare al pubblico. L'analisi è lucida, spietata, ben documentata da numerosi esempi. Va detto che il libro, pur essendo del 2020, è leggermente datato per gli ultimi sviluppi che ci son stati, nel bene e nel male, nel rapporto con le piattaforme. Si legge in un'oretta, se amate il cinema vi arrabbierete un sacco, e con ragione.

Il Dragolibro (EBook, Italiano language, 2021, Salani) 3 stelle

C’è un’antica leggenda che aleggia come uno spirito sulla città di Librandia: si racconta che …

Opera minore

3 stelle

Opera minore nell'ambito della mitologia Zamoniana di Moers, Il Dragolibro è un episodio pompato fino a essere un romanzo breve. La sfrenata immaginazione dell'autore qui si limita a poco più dell'eponimo rettile, un drago appunto ricoperto di libri, ma comunque rimane una piacevole lettura, ben scritta e illustrata pregevolmente dall'autore, che piace "ai grandi e ai piccini" (brr!). Una piccola deviazione non indispensabile dell'epopea di Ildebrando.

Works (Edizione ampliata) (Paperback, Italiano language, 2022, Einaudi) 4 stelle

«Perché trovo sempre un lavoro?, mi dicevo, Perché non mi lasciano andare alla deriva in …

Veneto allo stato puro

4 stelle

L'autobiografia lavorativa di Trevisan, dai tardi anni settanta ai primi duemila, racconta moltissimo dell'Italia in questo periodo, ma soprattutto della realtà del nord-est della piccola e media impresa. La regolarità del lavoro nero, la trascuratezza delle misure di sicurezza, l'alcolismo, il razzismo, i "padroni" schiavisti o imbecilli, la corruzione della pubblica amministrazione, l'ingerenza della politica, ce ne è proprio per tutti. Eppure, non è un trattato sociologico/politoco, è solo la storia di uno che queste cosa se le è vissute sulla propria pelle, e per questo sono molto vive. Non che l'autore sia un santo, anzi, a me è rimasta una profonda antipatia per l'io narrante, per la sua arroganza, vanità e autoindulgenza (di cui, secondo me, non si rende conto), ma questo poco conta. L'autocompiacimento di Trevisan si vede anche nella sua scrittura, fatta di periodi lunghi e nervosi, con grandi incisi, divagazioni, punteggiatura a più non posso. Viene …

Racconti di Pietroburgo (Italian language, 2013, Adelphi) 4 stelle

Una città viva, un libro faticoso

3 stelle

Non ho amato questi racconti di Gogol, anche se stento a trovarne la motivazione, perché ripensandoci, trovo molti pregi oltre che difetti. Quello che mi è piaciuto è lo spirito a metà tra il surreale, il gotico e l'esistenziale che permea i racconti, spesso con elementi sovrannaturali ma anche focalizzati sulla piccola borghesia impiegatizia russa dell'800. "Il mantello", forse il mio preferito, mette perfettamente insieme i due temi, partendo da situazioni fantozziane per arrivare a una storia di fantasmi. Altro grande merito è aver trasmesso ottimamente lo spirito di una città in un periodo. La Pietroburgo ottocentesca di Gogol è vivissima e tridimensionale. Non sono tuttavia racconti particolarmente originali. Un racconto su un ritratto maledetto, sul diario di un pazzo o su un gentiluomo che fa da stalker a una signorina non sono proprio cose mai sentite. Probabilmente però quello che più mi ha turbato è lo stile di scrittura, …

The Rotters' Club (2001, Viking) 4 stelle

Jonathan Coe's widely acclaimed novel is set in the 1970s against a distant backdrop of …

A parte il titolo ingannatorio...

4 stelle

Il titolo, anche nella sua versione inglese, è ingannatorio, poiché non c'è traccia nel libro di concetto di "banda". Similmente, il principale difetto del libro è che tre dei quattro componenti del club (nonché altri personaggi minori) sono tratteggiati molto superficialmente. Uno fa una sola cosa (gli scherzi), gli altri due si confondono. E, non meno improtante, non si parla solo di ragazzi, ma anche dei loro genitori, che hanno uguale importanza nella storia. Se però si passa oltre questo, il libro è una piacevole e vivissima rappresentazione degli anni '70 inglesi: IRA, scioperi operai nell'era pre-Thatcher, la musica che passa dal prog al punk, oltre a tutto l'eterno immaginario inglese di scuole con divise, pub e assurde tradizioni. Oltre a questo, è uno splendido coming of age di un ragazzo timido e confuso, e la storia d'amore che si costruisce piano piano è la più tenera e imprevedibile che …

Deserto di ghiaccio (Paperback, Italiano language, Carocci) 5 stelle

Deserto di ghiaccio

5 stelle

Solo dopo l'acquisto ho scoperto che questo libro è dell'autore de "I ragazzi di Barrow" che tanto mi aveva divertito l'anno scorso, e ne è una sorta di seguito. Dopo l'epopea degli inglesi alla caccia del passaggio a Nord Ovest, ora si guarda verso il Polo Nord, ma non è più un'esclusiva dei britannici: ora si mettono in mezzo americani, norvegesi, tedeschi, russi e...italiani! Non diversamente dal libro precedente di Fleming, il racconto dell'epopea della caccia al Polo Nord è raccontata con leggerezza e un tocco di ironia. Ma se quest'ironia in precedenza era spietata nei confronti degli esploratori imbecilli che muoiono come mosche, in questo caso è più leggera e anche velata di ammirazione quando la prospettiva cambia, finiscono le grandi spedizioni con centinaia di uomini e inizia l'"epoca degli eroi", gente che con pochi uomini percorre migliaia di km in slitta: tra cui Peary, Amundsen e financo un …