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Noi by Evgenij Zamjátin
«Nel XXVI secolo, nella visione di Zamjatin, gli abitanti di Utopia hanno perso completamente la loro individualità tanto da essere …
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«Nel XXVI secolo, nella visione di Zamjatin, gli abitanti di Utopia hanno perso completamente la loro individualità tanto da essere …

Gregorio Magini mostra che le narrazioni complottistiche sono uno dei casi più eclatanti di una generale disgregazione del sistema dei …
V'è stato perfino chi, nella foga dell'entusiasmo, anticipando forse di secoli i risultati sperabili della educazione e della eugenetica (scienza ed arte di ben procreare), ha intravisto per l'indomani stesso dell'insurrezione vittoriosa un'umanità composta tutta di gente buona, intelligente, sana, forte e bella!
La verità è che ci siamo aggirati sempre in un circolo vizioso.
Mentre da una parte abbiamo sostenuto che la massa non può emanciparsi moralmente fino a quando durano le attuali condizioni di soggezione politica ed economica, dall'altra parte abbiamo supposto che gli avvenimenti si svolgerebbero come se essa massa fosse già composta tutta quanta, o in grande maggioranza, di individui coscienti ed evoluti, gelosi della libertà propria e rispettosi di quella degli altri. Mentre abbiamo sostenuto che l'anarchia, che è tutta materia di libertà, non può imporsi con la forza per la «contraddizion che nol consente», non abbiamo pensato a prepararci perché altri non potesse imporsi a noi.
Ci è mancato insomma un programma pratico, attuabile l'indomani stesso della insurrezione vittoriosa, tale che senza violare la libertà di nessuno permettesse a noi di attuare o cominciare l'attuazione delle nostre idee, ed attirasse a noi le masse con l'esempio e con la prova della superiorità dei nostri metodi.
— Buon senso e utopia by Errico Malatesta (Page 107)
"Pensiero e volontà", 1° Febbraio 1924
Vi è tra noi la tendenza a trovare vero, bello e buono tutto ciò che si presenta sotto il simpatico manto della rivolta contro «le verità» ammesse, specie se è sostenuto da chi è, o si dice, anarchico. Il che dimostra una deficienza di quello spirito di esame e di critica che dovrebbe essere sviluppatissimo negli anarchici.
Sta bene il non considerare come definitiva nessuna delle conquiste dell'intelligenza umana ed aspirare sempre a nuove scoperte, a nuovi progressi, ma bisogna badare che non sempre il nuovo è migliore del vecchio, e che la qualità di anarchico non porta con sé il dono della scienza infusa.
La medicina è scienza eminentemente sperimentale, ed è scienza giovane che, si può dire, sta ancora ai suoi inizi. Quindi è bene che si guardi con simpatia ogni tentativo, onesto ed illuminante di aprirle vie novelle. Ma non ci pare troppo il pretendere che chi vuole criticare e combattere i metodi vecchi sappia quali essi sono e quali sono i fatti accertati in favore o contro di essi. In altri termini, noi domandiamo semplicemente che chi vuole parlare di una cosa si prenda prima la briga di studiarla.
— Buon senso e utopia by Errico Malatesta (Page 89)
"Pensiero e Volontà", 1 marzo 1924 e 1 maggio 1924
Comprendiamo tutto il male che l'attuale organizzazione sociale, fondata sull'egoismo e sul contrasto degli interessi, fa allo sviluppo della scienza ed alla sincerità degli scienziati. Sappiamo che molti medici, spinti dall'avidità e spesso forzati dal bisogno, prostituiscono quella che dovrebbe essere una delle più nobili missioni umane, e ne fanno un vile mercimonio. Ma tutto questo non ci impedisce di comprendere che la medicina è una scienza ed un'arte difficilissima che richiede lungo ed arduo tirocinio e non si apprende per intuizione e per conto nostro, quando fosse il caso, preferiremmo ancora affidare la nostra salute ad un medico disonesto, piuttosto che ad un'onestissimo ignorante il quale credesse che il fegato si trova nella punta dei piedi. Secondo noi hanno torto quei compagni che prendon partito per un dato sistema terapeutico solo perché l'inventore professa, più o meno sinceramente, idee anarchiche e si dà l'aria del ribelle e tuona contro la «scienza ufficiale». Noi, al contrario, ci mettiamo subito in guardia se vediamo che uno vuole avvalersi delle sue idee politiche per far accettare le sue idee scientifiche e ne fa una questione di partito.
— Buon senso e utopia by Errico Malatesta (Page 88)

Dal disegnatore de I Ribelli arriva un meraviglioso noir d’autore! Siamo negli anni Cinquanta, nel profondo degli Stati Uniti. Jack …
Invece, la qualifica di mentalità scientista non mi dispiace affatto e sarei lusingato di meritarla; poiché la mentalità scientista è quella che ricerca la verità con metodo positivo, razionale e sperimentale, non s'illude mai di aver trovato la Verità assoluta e si contenta di avvicinarvisi faticosamente, scoprendo delle verità parziali, che considera sempre come provvisorie e rivedibili. Lo scienziato, quale secondo me dovrebbe essere, è quello che esamina i fatti e ne trae le logiche conseguenze quali che esse siano, in opposizione a coloro che si foggiano un sistema e poi ne cercano la conferma nei fatti e per trovarla inconsciamente scelgono i fatti che loro convengono trascurando gli altri e magari sforzano e travisano la realtà per serrarla nei ceppi delle loro concezioni. Egli adopera delle ipotesi da lavoro, vale a dire fa delle supposizioni che gli servono di guida e di sprone nelle sue ricerche, ma non resta vittima dei suoi fantasmi, pigliando, a forza di servirsene, per verità dimostrate le sue supposizioni e generalizzando ed elevando a legge, con arbitraria induzione, ogni fatto particolare che convenga alla sua tesi.
— Buon senso e utopia by Errico Malatesta (Page 71)
"Pensiero e Volontà", 1 novembre 1924
L'uomo non è perfetto, d'accordo. Ma questo non è che una ragione di più, forse la ragione migliore, per non dare a nessuno i mezzi per «mettere i freni alla libertà individuale».
L'uomo non è perfetto. Ma dove trovare allora quegli uomini, non solo abbastanza buoni per convivere pacificamente con gli altri, ma capaci di regolare autoritariamente la vita degli altri? E se per ipotesi vi fossero, chi li designerebbe? S'imporrebbero da loro? Ma chi li garantirebbe dalla resistenza, dagli attentati dei «malvagi»? O li sceglierebbe «il popolo sovrano», quel popolo che è considerato troppo ignorante e troppo cattivo per vivere in pace, ma acquista d'un tratto tutte le buone qualità quando gli si domanda di scegliersi dei padroni?
— Buon senso e utopia by Errico Malatesta (Page 52)
Umanità Nova, 24 settembre 1920
La differenza tra noi ed i comunisti di fronte alla borghesia sta in questo.
Essi vogliono combatterla e debellarla con mezzi di polizia, organizzando un nuovo governo, una dittatura, la quale, oltre il sopprimere ogni libertà di pensiero e di azione per coloro che non godono la protezione dei dittatori, non riuscirebbe a distruggere la classe borghese se non creando una nuova classe privilegiata che cominciando con l'essere classe burocratica saprebbe presto trasformarsi in nuova classe capitalistica.
Noi vogliamo combattere ed abbattere la borghesia con mezzi rivoluzionari, con l'azione diretta della massa proletaria che prende possesso dei mezzi di produzione.
— Buon senso e utopia by Errico Malatesta (Page 50)

A causa della sua intensa vita militante, Malatesta non ha lasciato un'opera che possa dare organicamente conto del suo pensiero, …

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