Lone Wolf detto anche Lo Sterminatore di Innocenti
4 stelle
Incredibile come andando avanti nella saga, il tono diventi sempre più crudo e le scelte brutali. Ci siam trovat3 a dover ammazzare con un colpo solo senza pietà una quantità di persone per cui bastava solo disarmare probabilmente. RIP.
In ogni caso l'ambientazione è sempre azzeccata, le città autonome da esplorare molto soddisfacente; mi dispiace non aver scoperto come finiscono le guerre tra signorotti locali che pensavo avremmo risolto con il solo raggiungere l'obiettivo finale del volume.
Classic Pif che confeziona una storia scemina che dice cose pesantissime
4 stelle
Pif si concentra sull'ipocrisia dei cattolici che predicano bene e razzolano come pare a loro, con una storia che diverte perché il protagonista è sostanzialmente un cretino, ma che dice cose pesantissime perché il protagonista è un cretino che facendo maieutica in modo non sempre intenzionale apre un vaso di ipocrisia. La fissa del calcio come stereotipo italiano è ormai una rottura di palle per quanto mi riguarda, ma quella dei dolci siciliani è interessante e mi fa venir fame
Eric è un ragazzino di tredici anni del Mondo Disco, apprendista demonologo, purtroppo non molto …
Eric
4 stelle
Puoi trovare questa recensione anche sul mio blog ---> La siepe di more
È sempre un piacere leggere un libro di Terry Pratchett, anche quando ha così poche pagine e prende per i fondelli un'opera – il Faust – che conosco solo di fama. Per fortuna, però, Pratchett è pressoché incontenibile e ha pensato bene di scimmiottare anche gli aztechi, la guerra di Troia e l'inferno dantesco. Tra le varie cose.
In particolare, per quanto riguarda gli aztechi, si beffa del loro prendere alla lettera le prescrizioni di un dio che è mezzo di un sacco di roba (compreso mezzo matto) e che in realtà è solo un demone desideroso di far bene il suo mestiere.
Quindi non facciamoci mancare una sghignazzata, durante una simil guerra di Troia, sui valori militari, sui grandi capi che finiscono per avere grande statue in grandi piazze e su donne ideali dotate di …
Puoi trovare questa recensione anche sul mio blog ---> La siepe di more
È sempre un piacere leggere un libro di Terry Pratchett, anche quando ha così poche pagine e prende per i fondelli un'opera – il Faust – che conosco solo di fama. Per fortuna, però, Pratchett è pressoché incontenibile e ha pensato bene di scimmiottare anche gli aztechi, la guerra di Troia e l'inferno dantesco. Tra le varie cose.
In particolare, per quanto riguarda gli aztechi, si beffa del loro prendere alla lettera le prescrizioni di un dio che è mezzo di un sacco di roba (compreso mezzo matto) e che in realtà è solo un demone desideroso di far bene il suo mestiere.
Quindi non facciamoci mancare una sghignazzata, durante una simil guerra di Troia, sui valori militari, sui grandi capi che finiscono per avere grande statue in grandi piazze e su donne ideali dotate di forme così assurde che nella realtà non sarebbero state in grado di mantenersi in equilibrio.
Non dimentichiamoci poi di menzionare l'inferno, che, da quando il demone Astfgl ha preso il potere, è diventato proprio un inferno. Astfgl, infatti, ha il pallino della programmazione e del controllo di gestione e ha riorganizzato l'intero inferno, rendendolo perfettamente infernale. Peccato che i suoi sottoposti non l'abbiano presa proprio bene...
E in mezzo a tutto questo bailamme c'è il nostro caro, vecchio Scuotivento alle prese con lo sprovveduto demonologo Eric. Così sprovveduto che Scuotivento non fa che chiedersi come sia possibile, se anche lui da giovane era tanto ingenuo, essere sopravvissuto...