Recensioni e commenti

vonblubba

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Triffid tamer. Melange smuggler. Cthulhu worshipper. Saving for a ticket to the Off World colonies.

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Ursula K. Le Guin: The  Dispossessed (Hardcover, 1991, Harper Paperbacks) 5 stelle

Shevek, a brilliant physicist, decides to take action. He will seek answers, question the unquestionable, …

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5 stelle

La Le Guin qui tenta qualcosa di molto simile a quanto aveva tentato in "La mano sinistra delle tenebre": prendere la nostra società, eliminare completamente uno dei suoi elementi costitutivi e cercare di immaginare cosa potrebbe risultarne. In "La mano sinistra delle tenebre" l'elemento era la distinzione tra i sessi; qui si tratta dei concetto di proprietà e di governo. Ancora una volta il risultato è eccellente; sebbene la struttura sociale di Anarres (priva di governo e di leggi) risulti un pochino nebulosa e nel complesso del tutto utopica ed irrealizzabile (e lo dico con grande amarezza...), le riflessioni che vengono proposte attraverso...

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http://figura4.com/review/show/18-i-reietti-dell-altro-pianeta

Walter M. Miller Jr.: A Canticle for Leibowitz (Bantam Spectra Book) (Paperback, 1997, Spectra) 5 stelle

Highly unusual After the Holocaust novel. In the far future, 20th century texts are preserved …

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5 stelle

Questo è uno di quei romanzi in cui la trama passa quasi in secondo piano, lasciando spazio agli innumerevoli spunti di riflessione offerti, spaziando su temi complessi quali la natura autodistruttiva dell’uomo, il conflitto tra scienza ed etica, il ruolo della religione nella società, l’eutanasia. Tutti questi temi sono filtrati attraverso l’ottica cattolica dei monaci protagonisti delle vicende; spesso i ragionamenti si rifanno ad argomentazioni teologiche e metafisiche che possono essere condivise o meno, ma riescono in ogni caso a coinvolgere il lettore ed a spingerlo a farsi una propria opinione in merito (o perlomeno a provarci). E questo è un pregio non da poco.

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http://figura4.com/review/show/30-un-cantico-per-leibowitz

ha recensito A Dance With Dragons di George R. R. Martin (A Song of Ice and Fire, #5)

George R. R. Martin: A Dance With Dragons (Hardcover, 2011, Harper Voyager) 4 stelle

In the aftermath of a colossal battle, the future of the Seven Kingdoms hangs in …

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3 stelle

Per leggere "A feast for crows" avevo impiegato 3 settimane, sforzandomi di non andare troppo in fretta.
Per leggere "A dance with dragons" ci ho messo quasi 6 mesi. E il maledetto tomo sembrava non voler finire mai.

Troppo dispersivo.
Troppi punti di vista (molti dei quali di personaggi praticamente inutili).
Troppo scarsi gli eventi di una qualche rilevanza.
Troppe volte ho letto la frase "He/she is/was not wrong" (no, davvero, sarà ripetuta un capitolo si e uno no. Basta!).

Siamo al quinto volume della saga, ma anzichè iniziare a tirar le somme, Martin ingarbuglia ancora la vicenda, aggiunge personaggi, inizia nuove sottotrame. La trovo una scelta kamikaze. Dubito riuscirà a portare il tutto a conclusione dignitosa in un numero di pagine (e di anni) umanamente accettabile.

P.S.: non ho mai amato particolarmente il personaggio di Daenerys, ma qui l'ho trovata semplicemente irritante.

ha recensito Il treno degli dèi di China Miéville (Collezione immaginario. Solaria)

China Miéville: Il treno degli dèi (Italian language, 2005, Fanucci) 5 stelle

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5 stelle

Era da parecchio che non apprezzavo così tanto un romanzo. Dove per "apprezzare" intendo il ritrovarmi a centellinare le pagine, l'obbligarmi a non leggere più di un capitolo al giorno perchè non voglio che il libro finisca.
Il romanzo più politico di Mièville. C'è tutto: lotta sociale, giornali clandestini (il mitico Runagate Rampant), lavoratori di una ferrovia in rivolta che finiscono per appropriarsi del treno per cui stanno costruendo i binari. Binari che continueranno a costruire, distruggendoli subito dopo il passaggio del treno rubato, in un viaggio/fuga disperato che li porterà a diventare leggenda, simbolo della lotta sociale contro l'oppressivo governo della città-stato di New Crobuzon.
Notevoli i capitoli della macchia cacotopica, una zona soggetta a una frattura della realtà che deforma e distorce tutto ciò che vi entra. E non a caso ho usato la parola zona, così come hanno fatto i fratelli Strugatski nel loro "picnic …