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Maggie Stiefvater: Ladri di sogni (Hardcover, Italiano language, 2019, Rizzoli) 5 stelle

La magica linea di prateria è stata risvegliata e la sua energia affiora. I ragazzi …

Ladri di sogni

5 stelle

Puoi trovare questa recensione anche sul mio blog, La siepe di more

Ladri di sogni è un bellissimo libro sul diventare grandi, quello che sogna di essere la maggior parte degli YA con risultati assai discutibili. Come Raven Boys si era concentrato sul farci conoscere Gansey e la sua ricerca di Glendower, Ladri di sogni sposta l’attenzione su Ronan e la sua capacità di materializzare cose e esseri viventi dai suoi sogni.

Lungi dall’essere il semplice orpello sovrannaturale alla trama, Stiefvater usa questa capacità di Ronan per parlarci di come, crescendo, possiamo trovarci ad affrontare situazioni che non sappiamo come gestire e finire per avere a che fare con gente dalla moralità discutibile. E come si fa a saperlo prima? Qual è la moralità giusta?

Ronan inizia il suo percorso come una mina vagante, incapace di capire e accettare parti di sé. Non ci vuole molto prima che incontri un’altra mina vagante come lui, Kavinsky, con il quale condivide la stessa capacità paranormale. Solo che Kavinsky è molto più avanti di Ronan nella discesa verso la rovina e non si farà troppi scrupoli nell’insegnargli ad approfittarsi del suo dono.

Approfittarsi, però, non è il verbo preferito di Ronan, che è tipo capace di far mentire una suora sul tuo affitto per permetterti di continuare a perseguire il percorso che hai scelto di fare, a differenza di Gansey, che preferirebbe semplicemente pagarti tutto perché può. Ronan, invece, è abbastanza coraggioso da sopportare il peso della libertà, sia della sua, sia quella altrui.

Insomma, Stiefvater ha scritto un magnifico libro sul consenso e sul fatto che avere il potere di fare qualcosa non ti autorizza a farla, soprattutto senza tenere conto delle conseguenze. Fate leggere questa saga a qualunque adolescente vi capiti a fagiolo.