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Mette dentro tutta una serie di concetti già visti in altri libri, ma lo fa bene, con i concetti essenziali spiegati in maniera chiara. È il primo di una lunga serie sulla psicologia che si trova solo in edicola.

Francesco Costa è un bravissimo giornalista, e questo libro lo conferma. Uno dei massimi esperti di cultura americana, Francesco ci propone tante storie, alcune più superficiali, alcune più profonde, che ci fanno capire realmente cos'è l'America, con le sue enormi contraddizioni. Ammetto che verso la fine aveva un po' cominciato a stancarmi, forse è un po' troppo prolisso, ma lo voglio consigliare comunque perchè risulta piacevole e in molti punti interessante e coinvolgente.

Ho letto di questo libro in un articolo de "Il Post" e mi sono incuriosito. E' l'anello di congiunzione che mancava fra la dottrina buddhista e la scienza moderna, la spiegazione psicologica di molti precetti del buddhismo, soprattutto occidentale, che possono aiutare chiunque a distaccarsi da quella visione "religiosa" del movimento ed entrare nell'ottica che è più che altro un percorso personale, per elevare sè stessi e migliorarsi di giorno in giorno, seguendo dei precetti di stampo millenario.

Finalmente, rispetto al libro che ho letto precedentemente, Max Pezzali fa un enorme salto di qualità e ci propone una storia profonda, ricca e variegata della sua esperienza come ragazzo di periferia e come artista nascente. La storia ricalca quello che poi è stato trasposto nella serie "Hanno Ucciso l'Uomo Ragno", seppure con alcune differenze importanti e alcuni aneddoti che nella serie non sono stati inseriti per ragioni di minutaggio. E' un libro scorrevole e piacevole da leggere, e lo consiglio soprattutto a chi è appassionato di 883 e delle storie che ci sono dietro le loro canzoni.

La vita di Dickinson è stata straordinaria, un po' come tante rockstar, ma la sua forse lo è stata un po' di più. La domanda non è "cosa ha fatto", ma "cosa NON ha fatto". Cantante, musicista, schermitore professionista, pilota di aerei da caccia e di linea, sopravvissuto ad un tumore.. Dickinson può dire veramente di averle passate tutte. Un libro intenso, soprattutto nella prima metà.. Poi verso la fine un po' si spegne, ma comunque resta molto interessante.

Un libro bruttino, scritto male, che racconta alcuni degli aneddoti di Max Pezzali ai suoi esordi da scrittore. Simpatico in certi momenti, ma un libro che non dice niente di interessante e non restituisce niente di profondo. Un testo molto immaturo.