Recensioni e commenti

Ho fatto davvero fatica a leggere questo romanzo. A parte l'incredibile quantità di liste presenti, il problema è che per 3/4 racconta ben poche cose, non si capisce nemmeno benissimo dove voglia andare a parare. Poi, tutta la parte interessante del romanzo si svolge nelle ultime 35/40 pagine e lascia comunque piuttosto l'amaro in bocca.

Decisamente sopravvalutato.

Premettendo che non l'ho terminato, ma l'ho abbandonato dopo un centinaio di pagine (su 500), devo dire che è una raccolta di racconti che sono piuttosto carini, ma che con l'occhio moderno sono molto poco fruibili. Sì, c'è sempre la satira alla vita d'ufficio, al continuo servilismo dei dipendenti nei confronti degli onnipotenti e snob dirigenti, ma finisce lì.

Sebbene piuttosto diverso dal film (che ho visto per la prima volta anni fa, ma che è uno dei miei film preferiti), la storia è molto coinvolgente e lo stile di scrittura di Crichton è sempre incredibile.

Il romanzo è decisamente prolisso, fonde tantissime storie diverse e qualcuna, forse, era evitabile. L'ultima parte assume un aspetto onirico piuttosto confuso, che salta senza grosse indicazioni tra realtà e sogno. Nel complesso è un libro interessante, ma non uno di quelli che vanno letti assolutamente una volta nella vita.

Pensavo che sarebbe un libro che non mi avrebbe convinto visto il centrale tema dell'astrologia, invece non è così centrale, aiuta tantissimo i personaggi nella loro crescita personale, ma è usato in modo da non essere preponderante. Le storie che si intrecciano - un po' forzate, c'è da dire - creano un Micro-cosmo pieno di amore e amicizie inaspettate. Bello.

Non so se faccia più male allo spirito la descrizione della resistenza dei fratelli Scholl e la loro conseguente condanna a morte o le testimonianze di tutti quelli che li hanno conosciuti e hanno lottato con loro in un modo nell'altro.

Penso sia la seconda volta che termino un libro e la sensazione di vuoto che mi lascia è quasi da vertigine. Il romanzo, in sé, è piuttosto semplice, ma ti fa empatizzare coi personaggi al punto da farteli amici, al punto che all'ultima pagina ti senti triste a doverli abbandonare.