Recensioni e commenti

La leggendaria storia dei Nibelunghi è presentata in un formato interessante e corredata da bellissime immagini a pagina intera. Forse non è proprio un libro per bambini per i temi crudi e cruenti, ma per un adolescente è più che ottimo.

Partivo con zero aspettative da questo libro, ma mi ha comunque deluso. La storia è tutto sommato interessante (unaragazza accusa, falsamente, di essere stata molestata), ma è scritta malamente, si concentra su cose che non c'entrano nulla, si perde in descrizioni di eventi che non hanno conseguenze sulla storia. Peccato.

Il romanzo è piuttosto divertente e scorrevole, con situazioni comiche al limite del grottesco. È scritto strano, quasi a flusso di coscienza e alle volte è difficile capire se ci si trovi di fronte a un discorso diretto o indiretto. Nel complesso è un bel libro da ombrellone o da cioccolata calda.

Non è un romanzo, chiaro, è un saggio. Però si ha sempre la sensazione che Costa stia saltando un po' di palo in frasca, passando troppo velocemente da un argomento all'altro e, molto spesso, nemmeno approfondendoli troppo.

È comunque interessante leggerlo due anni dopo la pubblicazione e vedere quanto, sotto certi aspetti, gli USA siano peggiorati.

Premesso che ricordavo un libro totalmente diverso, devo dire che ho trovato un romanzo con una storia decisamente interessante e molto scorrevole, con molti temi sommessi che fanno empatizzare moltissimo con Talos, il protagonista.

Arrivato a circa il 15% del libro che per anni mi ha tenuto lontano dai libri per l'odio che ho provato nel leggerlo, devo dire che la storia mi sta piacendo molto. E la cosa che più ricordavo terribile, cioè che passasse da uno dei due protagonisti all'altro, ha senso. Forse avevo solo l'età sbagliata quando fui obbligato a leggerlo.

Avevo iniziato il libro pensando mi sarei trovato di fronte a una storia tutto sommato leggera e un po' da commedia. Invece è un viaggio paranoico e confusionario (ma non nel senso che non si capisce niente) nella mente umana.

È talmente scritto male, che sembra una traduzione automatica da un'altra lingua. È tutto trattato in modo superficiale, lasciando le informazioni a metà (se non a un quarto).