Racconti di Pietroburgo

Brossura, 256 pagine

lingua Italiano

Pubblicato il 03 Giugno 2020 da Feltrinelli.

ISBN:
978-88-07-90361-8
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4 stelle (2 recensioni)

"Siamo tutti usciti da 'Il cappotto' di Gogol'" Fëdor Dostoevskij

Pietroburgo non è una città: è un progetto, un sogno, un miraggio, un'allucinazione, o un incubo, se volete, ma non è una città. E non c'è un autore che meglio di Gogol' abbia visto e reso tangibile la sua realtà. I suoi "Racconti di Pietroburgo" ci restituiscono l'essenza di questa città, che è la cultura che vi è germinata. Leggendo questi cinque smilzi racconti sarete in un attimo gogolianamente proiettati nel mondo di Puskin, di Dostoevskij, di Andrej Belyj, di Anna Achmatova e Andrej Bitov; grazie a queste cinque capriole gogoliane vi troverete in un istante imbevuti di cultura pietroburghese. E dunque: non mettete piede a Pietroburgo senza prima aver letto i racconti di Gogol'... non vedreste nulla, non capireste nulla... Restituiti al lettore italiano nella traduzione di Damiano Rebecchini, questi racconti iniziano oggi una nuova vita, vestiti di tutto …

2 edizioni

Racconti di Pietroburgo

4 stelle

In generale, i Racconti di Pietroburgo sono una lettura molto piacevole e molto scorrevole: l’ironia con cui Gogol’ imbeve le sue storie rende interessante questa umanità meschina che popola Pietroburgo, ma che potrebbe abitare una qualunque altra città del mondo. Se a tutto questo aggiungete un sapiente uso del grottesco, raggiungiamo delle vette di ridicolo che, se queste persone meschine sapessero quanto ridiamo di loro, ne sarebbero sopraffatte dalla vergogna tanto si impegnano per darsi un tono.

È però un riso misto al pianto – o un ridere per non piangere – perché Gogol’ nelle figure meschine che si agitano nei suoi racconti ci mostra i primi danni dell’alienazione sulle persone: i suoi personaggi sono soli, in cerca di fortuna e/o di affetto, incapaci di essere liberi con la loro arte, o sempre pronti a ingannare e ad approfittarsi deə altrə per il proprio tornaconto.

Quella di Gogol’ è un’umanità …

Una città viva, un libro faticoso

3 stelle

Non ho amato questi racconti di Gogol, anche se stento a trovarne la motivazione, perché ripensandoci, trovo molti pregi oltre che difetti. Quello che mi è piaciuto è lo spirito a metà tra il surreale, il gotico e l'esistenziale che permea i racconti, spesso con elementi sovrannaturali ma anche focalizzati sulla piccola borghesia impiegatizia russa dell'800. "Il mantello", forse il mio preferito, mette perfettamente insieme i due temi, partendo da situazioni fantozziane per arrivare a una storia di fantasmi. Altro grande merito è aver trasmesso ottimamente lo spirito di una città in un periodo. La Pietroburgo ottocentesca di Gogol è vivissima e tridimensionale. Non sono tuttavia racconti particolarmente originali. Un racconto su un ritratto maledetto, sul diario di un pazzo o su un gentiluomo che fa da stalker a una signorina non sono proprio cose mai sentite. Probabilmente però quello che più mi ha turbato è lo stile di scrittura, …