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Il piccolo regno (Hardcover, Italian language, 2016, Bompiani) 5 stelle

Inghilterra, anni Trenta. Un'altra estate in campagna, un altro tempo lungo e libero per i …

Mi sono divertito come quando ero bambino

5 stelle

Premetto che ho un debole per la scrittura di wu ming 4, che trovo evocativa e trascinante. Insomma lo seguo sempre come se fossi in un bel trip. Questo libro mi ha rinfrescato la belezza e la semplice potenza delle favole, lo stupore el'intesità emotiva che associamo (colpevolmente soltanto) ai bambini. Staccare da un usurante e arido corso di ingegneria per immergersi in un'avventura così bella è stato per me un toccasana. What if: tutto rimane sempre sul limite del plausibile, limbico, tra magia e realtà. Puoi sempre vedere tutto in due modi: può essere magia, possono essere delle contingenze reali seppur poco probabili. Ho trovato incredibile, e invidiato, la capacità di riuscire a variare i piani: la storia semplice in primo piano fornisce sempre scappatoie per andare a fondo su significati ulteriori, per nulla banali e piacevolissimi. Il libro lo ho sentito fortissimamente risuonare con il discorso e le performance di Mariano Tomatis sul trucco e il suo doppio stupore: Lo stupore magico e la ricostruzione razionale. Il primo avviene alla prima visione, con la bocca aperta e "magiaaa!" tra le labbra, la seconda quando comprendi come il trucco sia stato costruito e ancora, comunque, sei sorpreso dell'abilità nel performarlo. Infine ho adorato la voce narrante, per come ti introduce nel mondo e a volte si fa dei complimenti da solo, come un bambino compiaciuto. Sì insomma mi è piaciuto parecchio e non lo nascondo