Puoi trovare questa recensione anche sul mio blog, La siepe di more

Essendo cresciuta nella campagna della provincia toscana, fin da piccola sono stata esposta a tutta una serie di credenze relative al mondo vegetale e al ciclo della natura e da brava scettica in erba – è proprio il caso di dirlo – ho iniziato abbastanza presto a metterne in dubbio la validità, con enorme fastidio di chi seguiva certe regole e certi rituali da una vita.

Diventata adulta, il mio scetticismo non è scemato, ma ho imparato a rispettare queste vecchie conoscenze che hanno accompagnato e garantito la sopravvivenza di quella parte di umanità che non aveva accesso a grandi risorse e alla conoscenza e che si arrangiava con una straordinaria conoscenza del territorio accumulata in anni e anni di osservazioni e pratica. Pensate a quanto fosse importante conoscere quali piante potessero indurre un aborto (una proprietà spesso nascosta negli erbari da un asettico proprietà emmenagoghe) o quali si potessero mangiare in mancanza di nulla, senza rischiare di morire avvelenatз.

La simbologia delle piante offre una ricca panoramica di queste antiche conoscenze, che sono un po’ scientifiche e un po’ magiche, un po’ leggendarie e un po’ concrete: a seconda della pianta in oggetto, possiamo trovare un enorme varietà di associazioni, in base alla dottrina delle segnature, a qualche storia o alla semplice conoscenza delle sue proprietà.

A differenza di altri libri di questo genere, che tendono ad assumere un tono didascalico piuttosto noioso alla lunga, La simbologia delle piante scorre piacevolmente come un libro di storie. Un ruolo importante in questa piacevolezza viene giocato dalla garbata ironia con la quale lз autorз riportano alcune informazioni e che ci evita l’impressione di star leggendo un’arida enciclopedia.