Puoi trovare questa recensione anche sul mio blog, La siepe di more

Se amate lo zucchero, gli arcobaleni e le caramelle gommose, i libri di Cardeno C. fanno al caso vostro; io non rientro granché nella categoria, ma siccome ogni regola ha la sua eccezione, in piccole dosi trovo l’ottimismo luminoso di C. veramente salutare.

Questa volta, però, non è andata benissimo: ho trovato abbastanza fastidioso Ben, dal punto di vista del quale è narrata la storia. Troppo fissato con i doppi sensi, soprattutto, che invece di farmi ridere, mi sono sembrati piazzati lì a forza per far scorrere una storia altrimenti davvero poco interessante. Inoltre, mi li ho sentiti molto lontani dal personaggio – insomma, Zach può infilare una collana di doppi sensi, ma Ben proprio no.

E, a proposito di Zach, questo è il classico libro dove le coppie secondarie – cioè quelle che si sono formate negli altri libri della serie – sono molto più interessanti della coppia protagonista. Alla fine il rapporto tra i due fratelli Noah e Ben è decisamente più interessante di quello tra Ben e Micah.

Il finale poi – anche con temi importanti – è stato proprio buttato lì perché abbiamo passato troppe pagine nella testa di Ben e non ne poteva più nessuno, autore compreso. Una mezza delusione.