Baylee ha recensito Il Silmarillion di J.R.R. Tolkien
Il Silmarillion
5 stelle
Puoi trovare questa recensione anche sul mio blog, La siepe di more
Erano anni che non rileggevo Il Silmarillion e, sebbene lo conosca a menadito, è ancora capace di suscitare in me un’immensa meraviglia e un grande amore per la lettura: è anche per incontrare libri come questo che leggo.
Dovrei mettervi in guardia dal suo stile aulico, dal suo essere un libro non destinato alla pubblicazione nelle intenzioni di Tolkien, che ci ha lavorato fino al momento della sua morte, dal suo essere quindi a tratti incoerente, ripetitivo e abbozzato, dalla quantità ingente di nomi che dovrete ricordare e che potrebbe confondervi lo stesso nonostante la presenza dell’indice dei nomi: la verità, però, è che niente di tutto questo, a mio modesto avviso, è abbastanza per privarsi della lettura de Il Silmarillion.
Non fatevi spaventare troppo da chi vi dice che è molto difficile: non è l’Ulisse di Joyce, è solo un libro che richiede molta attenzione, perché l’universo di Tolkien è vasto e potrebbe essere controproducente affrontarlo mentre avete già un piede nel regno di Morfeo. Ricordarsi che Fingon (padre di Gil-galad, vi dice niente?) e Finrod Felagund (fratello maggiore di Galadriel… tutto è collegato) sono personaggi molto diversi (ancorché cugini) senza andare ogni volta a controllare nell’indice dei nomi rende la lettura senz’altro più scorrevole.
Prendete coraggio e date una chance a questa meraviglia: fatevi pervadere dalla sua epicità e dalla sua magnificenza, fatevi abbagliare dallo splendore degli Eldar, fatevi inorridire dalla tracotanza di Ar-Pharazôn il Dorato, fatevi commuovere dalla storia d’amore tra Lúthien Tinúviel e Beren Erchamion, fatevi terrorizzare dall’oscurità di Morgoth e fatevi ridare speranza dalla luminosità delle stelle di Varda, che gli Elfi chiamano Elbereth.