cape_taun ha iniziato a leggere Spy x Family, Mission 1 di Tatsuya Endo (タツヤ エンドウ) (Spy x Family, #1)

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Letti i primi 13 capitoli e posso dire due cose finora:
la sceneggiatura manca di qualcosa, non riesce a stare dietro al mise en abyme che si genera con gli spettacoli messi in scena dalla protagonista. Le storie non hanno una conclusione o un apice. Magari invece per un pubblico giapponese la questione è molto diversa, essendo tutte storie tradizionali.
il disegno invece riesce a dare quell'idea di narrazione ulteriore, diversificando il tratto e rendendolo più pennellato, come se fossero dipinti dei secoli passati. Inoltre le espressioni del viso e del corpo sono estremamente efficaci, nel momento in cui la protagonista interpreta più personaggi in poche vignette.
Vado avanti, ma temo mi stuferò presto.
Edit: droppato
Adoro i fumetti francesi che se ne sbattono di proporzioni e di coerenza e ti piazzano delle immagini indimenticabili sotto gli occhi. Marc è descritto come quello sano del gruppo, a fianco di Gesù Cristo verde e pazzo e del macellaio scemo del villaggio Tam e del violinista comunista Vincenzo. Ma in realtà quando parla e dice le cose serie è decisamente più pazzo lui e i primi piani distorti con le luci che evidenziano ogni stortura del suo volto e lo sfondo avernale non gli lasciano scampo. Splendido.

Chagall è giovane e innamorato, ma fa il pittore, che futuro può offrire alla sua bella? Deve trovarsi un mestiere …

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![Frank Espinosa: Rocketo (Paperback, 2007, Image, Diamond [distributor])](/images/covers/9f2fdb9a-8539-4ce4-a9a6-3716179dea49.jpeg)
In 2 volumi
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È chiaro che Akira sia la cosa fondamentale da leggere, ma Domu è altrettanto fenomenale. Vicino al capolavorone di Otomo per quanto riguarda certi temi, i vecchi-bambini e i bambini-vecchi su tutti, ma con la differenza che si fa leggere in un paio di ore. Il disegno classico di Otomo, pieno di dettagli e con sfondi urbani desolanti e claustrofobici; lo scontro generazionale; la violenza e la follia che appaiono improvvise a chi osserva da fuori ma che sono sempre sensate nel contesto sociale in cui si generano; il sangue sui muri e il cemento a pezzi