Baylee ha recensito Il senso perfetto di Anna D'Errico
Il senso perfetto
4 stelle
Ho iniziato a leggere Il senso perfetto con grande entusiasmo perché ero davvero molto curiosa di saperne di più su un senso ritenuto marginale a furor di popolo, ma che è tornato alla ribalta soprattutto per colpa del Covid-19, visto che in alcuni casi procurava anche anosmia. D’Errico con un pizzico di licenza poetica (e scientifica) ha diviso il saggio in tre parti (note di testa, di cuore e di fondo), i cui titoli sono ispirati al mondo della profumeria, che divide la composizione di una fragranza in base alla sequenza temporale con la quale “sentiamo” le note olfattive.
La prima parte è dedicata all’anatomia del naso e a spiegare come funziona l’olfatto, in modo da gettare le basi per la comprensione del saggio; nella seconda parte D’Errico ci spiega come veniamo influenzatə dagli odori (e anche cosa accade quando non li sentiamo); infine, il libro si conclude con gli …
Ho iniziato a leggere Il senso perfetto con grande entusiasmo perché ero davvero molto curiosa di saperne di più su un senso ritenuto marginale a furor di popolo, ma che è tornato alla ribalta soprattutto per colpa del Covid-19, visto che in alcuni casi procurava anche anosmia. D’Errico con un pizzico di licenza poetica (e scientifica) ha diviso il saggio in tre parti (note di testa, di cuore e di fondo), i cui titoli sono ispirati al mondo della profumeria, che divide la composizione di una fragranza in base alla sequenza temporale con la quale “sentiamo” le note olfattive.
La prima parte è dedicata all’anatomia del naso e a spiegare come funziona l’olfatto, in modo da gettare le basi per la comprensione del saggio; nella seconda parte D’Errico ci spiega come veniamo influenzatə dagli odori (e anche cosa accade quando non li sentiamo); infine, il libro si conclude con gli aspetti sociali e psicologici degli odori, che – nessuna sorpresa – il marketing cerca di sfruttare per vendere prodotti.
L’informazione che mi ha sorpreso di più è il fatto che non sappiamo ancora un sacco di cose dell’olfatto: mi sarei aspettata che, avendo l’organo preposto proprio al centro della faccia, questo non avesse più alcun segreto per noi; e invece gli studi sono recentissimi (quasi tutti a partire dai primi anni del XXI secolo) e rimangono ancora diverse domande aperte. Però sappiamo perché abbiamo due narici: perché, nonostante siano vicinissime, campionano due sezioni leggermente diverse dell’aria circostante e lo fanno a velocità diverse. Questo permette al nostro olfatto di produrre due analisi, una più grossolana delle molecole che si diffondono rapidamente e una più approfondita delle molecole che si diffondono nelle mucose a bassa velocità. Ci penserà poi il cervello a rimettere insieme i pezzi e a darci la percezione finale complessiva.
Mi sono sentita una bambina a leggere Il senso perfetto: infatti, una volta cresciutə, l’unica parte del nostro corpo che continuiamo a vedere come “da scoprire” è l’apparato genitale, e non a torto visto che ancora oggi subisce molto stigma da parte della nostra società sessuofobica, ma in realtà la scarsa familiarità con il nostro corpo – su quello che può fare, su come funziona, su come ci contiene e ci permette di vivere – si estende ben al di là e probabilmente ha a che fare con l’idea che noi siamo la nostra interiorità e il corpo sia solo il volgare involucro di carne di tanta meraviglia. Ma è una convinzione miope: noi siamo anche il nostro corpo – quindi ben vengano questi saggi pieni di informazioni appassionanti su come funzioniamo.