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Avevo iniziato il libro pensando mi sarei trovato di fronte a una storia tutto sommato leggera e un po' da commedia. Invece è un viaggio paranoico e confusionario (ma non nel senso che non si capisce niente) nella mente umana.

È talmente scritto male, che sembra una traduzione automatica da un'altra lingua. È tutto trattato in modo superficiale, lasciando le informazioni a metà (se non a un quarto).

Il libro in sé è molto godibile, anche per chi non è appassionato del franchise di Star Wars perché si svolge prima di tutti i film distribuiti (non so a che punto delle varie serie, ma ormai è un mezzo casino). La grossa pecca che ho trovato è che, ad un certo punto, la narrazione si sposta prepotentemente su Palpatine abbandonando Darth Plagueis, non so se per creare un collegamento più forte con il franchise, ma avrei preferito sapere più di Plagueis che di Palpatine (e questo mi aspettavo dal titolo).

Leggendo questo libro non posso fare a meno di pensare che sia tutta una supercazzola, al Disegno Intelligente in primis, ma un po' a tutto il sistema delle religioni in generale. È un testo che non va preso sul serio, chiaramente, ma ci sono degli spunti di riflessione sul come comportarsi verso il prossimo che, se seguissimo tutti, ci darebbero una società migliore (tappi esclusi, ma a cui vogliamo bene comunque).

@cretinodicrescenzago sì, più o meno la sensazione è quella. Non si capisce bene chi stia parlando né con chi, dialoghi tagliati a metà e lasciati in sospeso, descrizioni di fatti e personaggi "buttati lì" e poi non seguiti. Che per carità, dalle recensioni di altri potrebbe essere una scelta voluta per la pazzia del personaggio, ma l'impatto è difficile, tanto che non riuscivo a stare concentrato sulla narrazione.

Interrompo la lettura perché mi sembra un racconto eccezionalmente sconclusionato. Io capisco che Conrad non fosse madrelingua e quindi qualche difficoltà l'avesse, però è proprio sconclusionato quello che ho letto finora.