L'isola di Arturo

Brossura

Pubblicato il 18 Luglio 2014 da Einaudi.

ISBN:
978-88-06-22264-2
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4 stelle (6 recensioni)

Arturo, il guerresco ragazzo dal nome di una stella, vive in un’isola tra spiagge e scogliere, pago di sogni fantastici. Non si cura di vestiti né di cibi. È stato allevato con latte di capra. La vita per lui è promessa solo di imprese e di libertà assoluta. E ora ricorda. Queste sono le sue memorie, dall’idillio solitario alla scoperta della vita: l’amore, l’amicizia, il dolore, la disperazione. Secondo romanzo della Morante dopo Menzogna e sortilegio (1948), L’isola di Arturo confermò tutte le qualità della scrittrice romana: l’impasto di elementi realistici e fiabeschi, la forte suggestione del linguaggio. Arturo, come Elisa in Menzogna e sortilegio, “si porta addosso la croce di far parte non di un oggi ma di un sempre”.

29 edizioni

Review of "L'Isola DI Arturo (Italian Edition)" on 'Goodreads'

3 stelle

L'isola di Arturo mi era stato presentato più e più volte come il grande romanzo di formazione del Novecento italiano, e l'ho preso in mano di conseguenza... e ho scoperto che in realtà è una maledetta tragedia greca su una famiglia disfunzionale che dopo dieci anni di equilibri precari si sfascia a cavallo del 1939 e '40, il tutto narrato dalla prospettiva di un figlio maggiore pieno di traumi e di complessi che riesce a tirare avanti solo perché si è autoeducato a suon di storie d'avventura tardo romantiche. Tutta la seconda sezione del libro mi ha impegnato per giorni e giorni, perché era così piena di situazioni di violenza psicologica sottile, non plateale, da torcermi lo stomaco – e io ho sempre pensato di avere un'alta soglia di sopportazione! Nel suo genere è indubbiamente un ottimo romanzo e pecca solo per delle scene di descrizione o meditazione che non …

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4 stelle

Puoi trovare questa recensione anche sul mio blog, La siepe di more

Io e L’isola di Arturo non abbiamo iniziato con il piede giusto: Arturo mi è rimasto fin da subito antipaticissimo, per non parlare di suo padre, nonostante mi fosse raccontato attraverso gli occhi ammirati del figlio, che lo vede come una divinità. Lo so, magari è un’ottima rappresentazione del rapporto padre-figlio, ma a me ha fatto venire il latte alle ginocchia.

Non è riuscita ad allietare la lettura nemmeno la bellissima prosa di Morante, che è riuscita a dare al suo romanzo un piglio decisamente mitico e atemporale, nonostante le vicende si svolgano a Procida qualche tempo dopo la fine della prima guerra mondiale.

Il mio interesse è stato risvegliato dal personaggio di Nunziatella, nuova moglie del padre di Arturo. I Gerace la ritengono solo una stupida sempliciotta e non fanno altro che ribadire il concetto in lungo …

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