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L 'isola di Arturo (Italian language, 1995, Einaudi) 4 stelle

L'isola è il punto di una scelta, e a tale scelta finale, attraverso le varie …

Review of "L 'isola di Arturo" on 'Goodreads'

4 stelle

Puoi trovare questa recensione anche sul mio blog, La siepe di more

Io e L’isola di Arturo non abbiamo iniziato con il piede giusto: Arturo mi è rimasto fin da subito antipaticissimo, per non parlare di suo padre, nonostante mi fosse raccontato attraverso gli occhi ammirati del figlio, che lo vede come una divinità. Lo so, magari è un’ottima rappresentazione del rapporto padre-figlio, ma a me ha fatto venire il latte alle ginocchia.

Non è riuscita ad allietare la lettura nemmeno la bellissima prosa di Morante, che è riuscita a dare al suo romanzo un piglio decisamente mitico e atemporale, nonostante le vicende si svolgano a Procida qualche tempo dopo la fine della prima guerra mondiale.

Il mio interesse è stato risvegliato dal personaggio di Nunziatella, nuova moglie del padre di Arturo. I Gerace la ritengono solo una stupida sempliciotta e non fanno altro che ribadire il concetto in lungo e in largo, ma Nunziatella è il personaggio più forte e coraggioso del romanzo, quella alla quale assocerò L’isola di Arturo, anche se dovrei ricordarmi dell’eroe-ragazzo e bla-bla-bla.

Ma francamente? Quanto può essere interessante un eroe-ragazzo immaturo che adora un padre-dio stronzo finché non si accorge di aver mal riposto la sua fede in confronto a una semplice donna che, nonostante sia incastrata con un uomo che ha sposato controvoglia e solo per compiacere la madre, affronta la vita cercando di donare affetto e di aiutare come può, oltre ad avere il coraggio di ammettere e cercare di rimediare ai suoi errori. Invece di sminuirla, i Gerace dovrebbero prendere esempio da lei…