Baylee ha recensito La nostra casa è in fiamme di Greta Thunberg
La nostra casa è in fiamme
2 stelle
Puoi trovare questa recensione anche sul mio blog, La siepe di more
Sono molto costernata nel dover ammettere che questo libro non mi è piaciuto: seguo Greta Thunberg, ho ascoltato i suoi discorsi e sono oltremodo disgustata dall’infantilità con la quale molte persone adulte rispondono alla sua protesta per il clima, per quanto supportata da dati scientifici e dal consenso pressoché unanime della comunità scientifica.
Il problema principale de La nostra casa è in fiamme è la sua superficialità: la questione climatica viene intrecciata con altre questioni – femminismo, diritti delle minoranze, razzismo, capitalismo, neurodiversità – ma non viene spiegato in che modo ognuna di queste questioni è intrecciata all’altra. Si lascia intendere che ci sia un legame senza esplicitarlo, ma se non lo si conosce già, penso che questo libro lasci la sensazione di esagerazione, di voler rendere la crisi climatica più grave di quanto già non sia e …
Puoi trovare questa recensione anche sul mio blog, La siepe di more
Sono molto costernata nel dover ammettere che questo libro non mi è piaciuto: seguo Greta Thunberg, ho ascoltato i suoi discorsi e sono oltremodo disgustata dall’infantilità con la quale molte persone adulte rispondono alla sua protesta per il clima, per quanto supportata da dati scientifici e dal consenso pressoché unanime della comunità scientifica.
Il problema principale de La nostra casa è in fiamme è la sua superficialità: la questione climatica viene intrecciata con altre questioni – femminismo, diritti delle minoranze, razzismo, capitalismo, neurodiversità – ma non viene spiegato in che modo ognuna di queste questioni è intrecciata all’altra. Si lascia intendere che ci sia un legame senza esplicitarlo, ma se non lo si conosce già, penso che questo libro lasci la sensazione di esagerazione, di voler rendere la crisi climatica più grave di quanto già non sia e questo è assolutamente deleterio in un mondo pieno di gente che non vede l’ora di ignorare i problemi e trovare un capro espiatorio.
La parte meglio riuscita del libro è quella dove si parla di neurodiversità, con alcune parti toccanti per quanto ancora sia difficile per chi è neurodiversu avere una diagnosi e il posto che spetta loro nella società. Malena Ernman ci tiene a ricordare che la sua famiglia ci è riuscita per la sua fortuna e i suoi privilegi, non certo perché ci sia ancora abbastanza sensibilità (e fondi) riguardo ai diritti delle persone neurodiverse.
Infine, veniamo alle colpe di Mondadori.
Cara Mondadori, leggo libri da quando ho imparato a leggere, quasi venticinque anni or sono. So che sei un’azienda e hai bisogno di soldi, ma io da lettrice, mi sento proprio presa per il culo da quel Greta Thunberg sparato in copertina, quando sai benissimo che questo libro è stato scritto dalla madre e dal padre. Vogliamo fare un paragone con la copertina dell’edizione svedese?
Ora Mondadori non è l’unica CE ad aver avuto la grande idea, ma posso dire che schifezza?