Luca Broggi ha recensito La regina dei castelli di carta di Stieg Larsson
Review of 'La regina dei castelli di carta' on 'Goodreads'
5 stelle
Io davvero l'ho trovato il migliore della trilogia scritta da Larsson. La trama è articolata ed è raccontata in maniera eccellente, riuscendo a far convergere la storia in un finale di crescita dei personaggi che riporta la giustizia al suo posto.
Nel primo romanzo ci si trova di fronte ad un giornalista che fa da investigatore, riuscendo là dove la polizia non è riuscita per tanti anni. Non per questo la storia è poco credibile, anzi.. la verosimiglianza è uno dei capisaldi di "Uomini che odiano le donne".
Nel secondo romanzo si scopre invece la storia di Lisbeth, già protagonista del primo romanzo, e si assiste da una parte all'escalation di una vendetta che sembra giusta e dall'altra ad una vicenda editoriale tutt'altro che tranquilla; naturalmente i due nuclei narrativi si intrecciano magistralmente in una scrittura anche qui impeccabile.
È l'ultimo romanzo però a dare, a mio parere, la chiosa …
Io davvero l'ho trovato il migliore della trilogia scritta da Larsson. La trama è articolata ed è raccontata in maniera eccellente, riuscendo a far convergere la storia in un finale di crescita dei personaggi che riporta la giustizia al suo posto.
Nel primo romanzo ci si trova di fronte ad un giornalista che fa da investigatore, riuscendo là dove la polizia non è riuscita per tanti anni. Non per questo la storia è poco credibile, anzi.. la verosimiglianza è uno dei capisaldi di "Uomini che odiano le donne".
Nel secondo romanzo si scopre invece la storia di Lisbeth, già protagonista del primo romanzo, e si assiste da una parte all'escalation di una vendetta che sembra giusta e dall'altra ad una vicenda editoriale tutt'altro che tranquilla; naturalmente i due nuclei narrativi si intrecciano magistralmente in una scrittura anche qui impeccabile.
È l'ultimo romanzo però a dare, a mio parere, la chiosa perfetta. Niente più stupore di fronte a quel che possono fare i personaggi: se nei primi romanzi i protagonisti hanno mille risorse e sembrano eroi, qui la storia sembra molto più umana. Vediamo la faticosa ricostruzione dei fatti da parte del solito giornalista, vediamo finalmente l'intervento di autorità imparziali con lo scopo di intervenire giuridicamente, vediamo per gran parte la preparazione al finale. E non vuole essere stupefacente, questo finale; è una conclusione giusta e aspettata, che procede con tranquillità perché la giustizia deve essere inesorabile.
Nello scrivere questa recensione mi accorgo del perché ho amato tanto questa lettura: Lisbeth Salander nella mia mente è della stessa sostanza di Edmond Dantes.