The Road

Hardcover, 241 pages

English language

Published Nov. 11, 2006 by Alfred A. Knopf.

ISBN:
978-0-307-26543-2
Copied ISBN!
OCLC Number:
70630525

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4 stars (14 reviews)

A searing, postapocalyptic novel destined to become Cormac McCarthy’s masterpiece.

A father and his son walk alone through burned America. Nothing moves in the ravaged landscape save the ash on the wind. It is cold enough to crack stones, and when the snow falls it is gray. The sky is dark. Their destination is the coast, although they don’t know what, if anything, awaits them there. They have nothing; just a pistol to defend themselves against the lawless bands that stalk the road, the clothes they are wearing, a cart of scavenged food—and each other.

The Road is the profoundly moving story of a journey. It boldly imagines a future in which no hope remains, but in which the father and his son, “each the other’s world entire,” are sustained by love. Awesome in the totality of its vision, it is an unflinching meditation on the worst and the best …

58 editions

A tale of emotional and physical stamina

4 stars

I think the takeaway with this tale is to never stop trying, to never give up. There’s no promise of something better, just the very human decision to will yourself forward. That if a better place is indeed out there, it can only be reached through effort, one step at a time.

Pietra miliare post apocalittica

5 stars

I romanzi distopici di solito presentano dei mondi, immaginati nei dettagli, qui non c'è quasi niente. Non c'è neanche quella denuncia sociale o politica tipica dei romanzi distopici. Parla più della natura umana. Qui non c'è quasi niente, una strada che non porta da nessuna parte, che attraversa il nulla rimasto inutilmente, non c'è un passato, non c'è un futuro, non ci sono ragioni o spigazioni. Scarno, essenziale, scheletrico, nudo e crudo, freddo e oscuro, questo inferno, alla fine, parla della bontà.

Review of 'La strada' on 'Goodreads'

2 stars

Sicuramente è un limite mio, ma la vedo più che altro come una pura faccenda di sensibilità e gusto:

riconosco l'importanza assoluta del romanzo (e ne apprezzo molti dei derivati - Last of Us, per citarne uno dei tanti), comprendo l'efficacia della resa del viaggio e mi è chiaro come svariati elementi possano affascinare molti lettori. Però, per il mio gusto, sono state 218 pagine estremamente faticose e frustranti, specie per una questione di forma.

La cifra dell'essenzialità di McCarthy è potente e lo capisco, ma dopo l'ennesimo "Ok? Ok." a mescoppiava la testa: datemi pure il più prolisso dei romanzi russi con millemila nomi, dialoghi e soprannomi, annoiatemi pure con descrizioni ampollose di roba superfula ma davvero, credo che le preferirò sempre a questa mostruosa asciuttezza. Confesso di aver sperato in più di un occasione che padre e figlio venissero finalmente giustiziati col lapidario colpo di grazia che si …

La Carretera: una obra fundamental.

5 stars

He descubierto a Cormac McCarthy. Acabo de leer su obra cumbre, La Carretera, y vaya si me ha calado. Por su estilo, directo, poético, duro y bello, que me gusta mucho y que me resulta afín y ameno. Pero también por su temática, que me parece fundamental. ¿De qué trata? Para mí trata del sentido de la vida para nuestra generación, época de Cultura del Shock y cúlmen de la Sociedad del Espectáculo. Cualquiera que tenga mis casi cincuenta, más si está criando a un hijo, se habrá sentido de una forma íntima, difícil de explicar, una o muchas veces, en esa carretera que recorren los protagonistas del libro, en la que uno busca un futuro para él y para los suyos, un rayo de sol en un mundo en apariencia gris, decadente e inseguro, que amenaza en convertirse en ceniza de una manera más o menos literal, según el …

Review of 'La strada' on 'Goodreads'

4 stars

Senza dubbio, uno dei romanzi più angoscianti che abbia letto nella mia vita, tanto che ho dovuto “riprender fiato” con altre letture.

I protagonisti sono un padre e un figlio: si ritrovano in un mondo devastato con nient'altro che il legame dell'uno con l'altro. La narrazione è stringata e rende (molto) bene l'urgenza di provvedere alle necessità impellenti di questi due sopravvissuti, dal cibo al calore. Il mondo attorno a loro è desolato, polveroso e attraversato da predoni cannibali: padre e bambino non possono far altro che appoggiarsi a vicenda, sostenendo la reciproca voglia di vivere. Una vita che stenta a trovare il senso del vivere quando ogni cosa sembra morta.

Leggendo, non riuscivo a togliermi dalla mente Se questo è un uomo di Primo Levi. C'è un capitolo in cui Levi cerca di ricordarsi il Canto XXVI dell'Inferno di Dante per poterlo tradurre e spiegare ad uno dei …

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