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La società senza dolore by Byung-Chul Han
Il mondo contemporaneo è terrorizzato dalla sofferenza. La paura del dolore è così pervasiva e diffusa da spingerci a rinunciare …
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Il mondo contemporaneo è terrorizzato dalla sofferenza. La paura del dolore è così pervasiva e diffusa da spingerci a rinunciare …
C'è in aspetto ironico in questo testo, una specie di classico, sull'insurrezionalismo, classico relativamente recente (1998) rispetto a tutta quella roba anni 70. A leggerlo un po' mi sembrava più vecchio, un po' mi sembrava stucchevole nel suo stile centrosocialesco e sprezzante. Avete presente, lo sprezzo dei risoluti? Di chi pensa, non per chiarirsi le idee prima di andare a dormire, ma per stabilire come agire? Nonostante queste note che riguardano più che altro lo stile convince. Il fatto ironico sta che la tristissima post fazione, tristissima per i fatti che racconta, pur nel tentativo di difendere lo spirito del testo, immagino, finisce per mostrare un formidabile argomento per individuare i limiti effettivi che si presentano nella pratica. Si legge in un'oretta, forse meno.
La digitalizzazione sta da tempo interessando anche la sfera politica e gli sconvolgimenti che produce nel processo democratico e nelle …
Quando finisce, ci si rimane un po' male. Il testo è chiarissimo, semplice, che ho pensato subito che Guattari e compagnia facevano apposta a incasinare tutto. Ma non divaghiamo. Chiaro e semplice, dicevo ma arguto e intelligente, inattaccabile probabilmente. E poi le frasi. Una via l'altra tutte principali. Punto. Qualche paratattica al limite, pochissime subordinate. Il vocabolario non serve. Leggi una frase e pensi:, ah questa è da farci un quadretto! La frase dopo uguale, e poi ti accorgi che vale per ogni frase del libro. Da inserire immediatamente nei programmi scolastici e divulgare ovunque. Leggetelo. Sfido chiunque a dire che non sia un buon consiglio.
appena iniziato, c'è n'è abbastanza per dire che dovrebbe essere nei programmi delle scuole e in qualche modo dovrebbe arrivare anche a chi non studia. Ogni frase che leggo penso:ah, sarebbe da condividere, ma anche no, non devo condividere un tubo, devo buttare lo smartphone nel cesso. Il libro spiega - in un modo così chiaro e semplice che dici: ma certo, è evidente!! - quanto la libertà (la brama) di comunicare, di essere visibili significhi farsi sorvegliare e lasciarsi modificare psichicamente e consegnarsi al dominio e consumare e rinunciare a cambiare alcunché. E tutte le implicazioni in questa brama di essere costantemente in vista (per es: il corpo: sottomesso al regno del bello, tocca fare fitness e palestra, visto che siamo sempre esposti). E non ho letto che qualche pagina.
L’ebook è dedicato agli ultimi sviluppi dell’intelligenza artificiale generativa, e al loro impatto sulla società, l’economia, la geopolitica. A cura …
Quando fu pubblicata per la prima volta negli Stati Uniti, nel 1989, questa raccolta di racconti confermò David Foster Wallace …
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Non rivelate tecniche persuasive che non conosciamo tutti quanti, tutte le tecniche degli imbonotori religiosi, politici, ecc. Pur applicandosi a vari ambiti, il libro sembra orientato soprattutto verso i tristi. Alla fine dimostra che non c'è nessun argomento valido che possa dare torto all'affermazione atea agnostica, se non al prezzo di dover tirare in ballo l'argomento scettico/ relativista che non si può affermare alcunché, quindi qualsiasi sciocchezza potrebbe essere falsa o vera tanto quanto il più rigoroso processo razionale. Le lettere di Berlocche ( un'imbrogliona di una setta che insegna a suo nipote a come irretire nuovi seguaci) pubblicate in appendice valgono il libro.
This book identifies eight key mechanisms that can transform a set of ideas into a psychological flytrap. The author suggests …
Pubblicata dopo il successo mondiale di «Infinite Jest», che consacrò Wallace come uno dei migliori narratori americani contemporanei, questa raccolta …
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Nella prefazione c'è scritto che c'era molto materiale e che è stata fatta una selezione delle interiste rilasciate da Bukowski nel corso degli anni, però ci sono spesso le stesse domande e le stesse risposte e dopo un p' mi ha dato fastidio, ma è bello leggere le parole di Bukowski per uno come me, che prima di leggerlo, pensava che i libri erano per forza una roba noiosa per secchioni. Leggere i suoi libri è tutta un'altra cosa, un altro pianeta, rispetto alle interviste. Detto questo, ho iniziato il libro ieri sera e l'ho appena finito. Qualcosa vorrà pur dire.