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Mario Desiati: Spatriati (Hardcover, 2021, Einaudi) 4 stelle

Review of 'Spatriati' on 'Goodreads'

2 stelle

Desiati scrive abbastanza bene. Questo è quanto di buono posso dire sul libro, ma ben poco altro. In questa storia di due ragazzi che faticano a trovare il loro posto nel mondo, quello che domina è la plastica. Tutto appare artefatto, i personaggi, le situazioni, le città, il linguaggio dei dialoghi e del narratore, persino le citazioni pop: tutto finto, tutto costruito senza il minimo briciolo di sincerità. Non so se fosse questa l'intenzione del narratore, sicuramente è quello che trasmette. Mi soffermo un attimo sui personaggi: Francesco e Claudia vengono presentati come persone "al di fuori del coro", quindi come personaggi tridimensionali, sfaccettati, inquieti e a loro modo incoerenti. Il risultato è che appare che si comportino a casaccio, senza la minima relazione tra le esperienze che hanno fatto e quello che affrontano in seguito. Pare che ci sia una checklist: vita universitaria, fatta; esperienza omosessuale, fatta; fuga a Berlino, fatta; riconciliazione con la madre, fatta. Infine, presentare Berlino come una città esclusivamente dedita alla trasgressione mi pare la cosa più provinciale che ci sia, soprattutto se il romanzo è stato scritto a Berlino. Infinissimo, le note a fondo libro che spiegano Tetris, Elsa Morante e Giochi senza Frontiere. Vabbè.