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Le mappe del cielo (Paperback, italiano language, Mondadori) Nessuna valutazione

"Tutta colpa di quella stella esplosa trecento anni fa, si ripeté Jorn Birn al massimo …

Nel corso di una settimana il suo splendore fu in continuo aumento, e superò quello di tutti gli altri corpi celesti, a eccezione del sole. In capo a due mesi, la stella fu chiaramente visibile anche nella luce diurna, e i suoi raggi divennero talmente luminosi che era impossibile fissarli a occhio nudo. Nelle ore notturne gli oggetti proiettavano un'ombra ben distinta. Il chiarore era tale da consentire la lettura di un qualunque testo: la notte, così com'era stata intesa nei secoli passati, non esisteva più. Poi, a poco a poco, l'astro cominciò a impallidire. Solo chi ne conosceva l'esatta posizione nel firmamento riusciva ancora a localizzarlo senza l'aiuto di strumenti: una stella di ottava grandezza, globo luminoso ma pallido e velato, simile a un fiore sperduto in un campo di erba non tagliata. Al telescopio, la Super Nova appariva come una nuvola tumultuosa, densa di gas incandescenti, del diametro di circa due anni luce. La sua forma, vagamente simile a quella di un gambero, si spandeva nel cielo più o meno alla velocità di quattro secondi angolari all'anno. Le sue dimensioni erano tali che la zona più luminosa non poteva essere schermata da una moneta retta tra le dita col braccio teso, mentre la nebulosa che la circondava era quasi invisibile a occhio nudo. La parte centrale poteva dirsi ancora una stella: ma piccola, ormai esausta e quasi incandescente.

Le mappe del cielo di  (Page 10 - 11)