Il libro si divide fattivamente in tre parti. La prima è composta da una lunga disanima teorica che poco mi ha lasciato. Pesante da seguire, non sono riuscito a entrare nei ragionamenti e ben presto ho seguito il consiglio del libro stesso di poter saltare direttamente alle interviste ai membri del movimento no tav. Le interviste sono in effetti fulminanti e una dopo l'altra provano a restituire la complessità della lotta no tav e delle diverse ma concordanti anime che lo abitano. Si analizzano a fondo i modi in cui si riescano a tenere assieme, tramite assemblee egualitarie, comunità di lotta così diverse tra loro. Parliamo di cattolici che portano i crocifissi sotto i jersey e chiedono agli sbirri "come state" e militanti comunisti, tra gli altri. E quello che viene fuori è quindi lo sforzo di ritrovarsi su terreno comune, cioè evitare lo scempio ecocida del tav, e di conseguenza di come rafforzare la lotta rendendola propriamente popolare. La terza parte chiude con una testimonianza per la creazione di media alternativi che in effetti sono riuscito a leggere con piacere. Se siete interessat ad ascoltare la voce e provare a comprendere una delle più interessanti esperienze di lotta in italia allora questo libro fa per voi. (non riuscivo a scrivere meglio di così scusatemi...)