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Noioso... non l'ho finito, non riuscivo a procedere a una velocità decente.

L'argomento è interessante, i dodici straordinari; ma da quel poco che ho letto il libro mi sembra troppo agiografico e poco storico (del resto Boatti è un giornalista), insomma non molto profondo, una semplice somma di biografie. Non ho tempo per finirlo, e non credo che lo riprenderò in prestito.

Spiega molto bene l'evoluzione delle stelle; peccato non aver fatto a tempo a finirlo.

Sostanzialmente una serie di definizioni. Probabilmente è inevitabile che sia interessante solo per gli specialisti.

Orribile: pesantissimo e noiosissimo. Lo leggerò un'altra volta, perché leggere qualcosa di D'Annunzio è obbligatorio.

Piuttosto noiose: sono proprio cronache cronache e anche censurate. Non finito.

Personalmente l'ho trovato abbastanza ben scritto ma troppo melodrammatico per i miei gusti (per non parlare delle fastidiose intromissioni didascaliche pseudo-dissacranti del narratore): vista la lunghezza, ho preferito interrompere e passare a letture piú piacevoli.

Un romanzo sull'impossibilità per il narratore di scrivere un romanzo, per questioni stilistiche e narrative che emergono dalla storia e da tutti gli "inserti meta-narrativi" (mi invento il nome tecnico, vabbè, insomma qualcosa meta-qualcos'altro). Intelligente e divertente, ma leggendolo ho avuto la forte impressione che tale tecnica fosse già superata cinquant'anni fa, insomma non stupisce piú nessuno, e resta senza scopo una certa pesantezza linguistica che quindi non appaga molto. Comunque val la pena di leggerlo, anche perché è corto. Qualche citazione qui: it.wikiquote.org/wiki/Tommaso_Landolfi#La_biere_du_pecheur

Noioso: inutile proseguire, non è qualcosa che mi interessi; ho preso un granchio.

Back in 2004 I had great hopes for John Kerry, and his digital campaign was very innovative, so I was interested in seeing his take on the classic genre, "memoir to re-write history and raise the profile of one's late career". The book is well written, no doubt, but it remains a bit hard to reconcile the anti-Vietnam war beginnings with everything happened afterwards.

It was nevertheless very interesting to learn about a number of episodes in decades of behind the scenes. There are a few remarkable admissions.

The real story behind the fiction of an orderly deployment of nuclear weapons, which is simply madness. We conveniently deceive ourselves into thinking that nuclear policy is no longer a threat to humanity, and can be separated from other evils like climate change, or that other issues should take priority. But how can we be so convinced that we'll make the best decisions about the nukes of today, when we've still not learnt our lessons from 1962?

«The real lesson of the Cuban missile crisis–the lesson that is consistently resisted because it marginalizes the value of nuclear weapons–is that nuclear armaments create ht eperils they are deployed to prevent, but are of little use in resolving them.»

Le relazioni personali e romantiche e un mondo della cultura che dalle relazioni molto dipende.

Nothing new here unless you've been living under a rock since 2015, but it's an interesting piece of political communications and a very easy read. It's not all fluff: we get to learn interesting details about a number of concrete policy issues you rarely hear about, like energy saving, from the point of view of what has already happened in legislation rather than vacuous promises.