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@marcell_o@mastodon.uno ma infatti, non ha senso fare paragoni perché Liala e Dostoevskij sono troppo diversə: anzi, a seconda di quali parametri usi per stilare una classifica, Liala vincerebbe su Dostoevskij, perché di sicuro la sua rilevanza tra le lettrici italiane, soprattutto nella prima metà del secolo scorso e nel suo mostrare una via diversa da quella dello stereotipo della Madre Santissima, non ha rivali.

@lasiepedimore

Immagino, dati i miei commenti, di sembrare snob, tuttavia visto il mio semianalfabetismo mi sento di poterlo escludere.
Però stiamo mischiando le carte, credo.
La qualità dei libri di uno scrittore può essere molto diversa, si può fare a meno di fare classifiche, ma queste differenze esistono.

Penso, per esempio, che tra i maschi italiani di questo secolo sia più rilevante Checco Zalone di Mel Brooks o di Massimo Troisi, tuttavia...

@marcell_o@mastodon.uno secondo me non ci stiamo capendo 😅

Non penso che libri dagli scopi così diversi siano paragonabili per una differenza intrinseca: che senso ha criticare un romanzo di letteratura di intrattenimento sostenendo che non è alta letteratura? Non ha mai voluto esserlo, non è per quello che è nato (tenendo sempre conto che le categorie non hanno mai confini netti e rigidi e che si usa questa distinzione per comodità e basta).

Liala è stata un'ottima scrittrice di letteratura rosa, una delle più importanti del Novecento italiano e Dostoevskij è stato un ottimo scrittore di romanzi psicologici, uno dei più importanti dell'Ottocento russo.

@lasiepedimore

Si credo anch'io (che non ci stiamo capendo).

A me stupisce questa "difesa" della letteratura di genere.
Nessuno pensa di "difendere" totocotugno da eventuali accuse di fare brutte canzoni, gli estimatori se lo godono mentre altri lo schifano.
Lui ha venduto millantamila dischi, ma se dovesse lamentarsi della scarsa considerazione della critica (come per esempio faceva Faletti) sarebbe sciocco.

Sicuramente ha segnato più lui i gusti musicali degli italiani di Mozart.

@marcell_o@mastodon.uno nessuno pensa nemmeno di paragonare Toto Cutugno a Mozart: non avrebbe senso.

Poi ovvio che non tutta la letteratura di genere sia bella o che incontri i gusti di chiunque: la mia difesa si riferisce al malcostume di snobbare la letteratura di genere come letteratura inferiore e indegna di attenzioni (magari traslando questo giudizio anche sulle persone che la leggono) facendo paragoni insensati con la letteratura alta, che ha un'altra finalità rispetto a quella di genere e per questo secondo me non ha proprio senso fare paragoni.

@lasiepedimore

Sono sempre indeciso se sia più "educato" lasciare l'ultima parola o rispondere per non lasciar credere di aver ignorato il toot.

Comunque sì, siamo d'accordo che toto cotugno e Mozart non si possono paragonare.
Però non è insensato affermare che ci sia buona musica e musica meno buona (perché banale o leggera o che va incontro a gusti più semplici), con tutte le *sfumature intermedie*.
Stessa cosa per letteratura, cinema, pittura, ecc.
Giudizio per l'arte non per l'artista
1/2

@lasiepedimore

Giuro che poi la pianto.

Ripeto il giudizio sulla qualità di un'opera d'arte è, per me, sempre riferito all'arte, non all'artista.

Va considerato che, per esempio, un critico si occuperà di musica classica e non di musica leggera, magari sarà specializzato in jazz o hip hop e ognuno avrà la sua scala di valori, ognuno si occuperà del suo ambito tralasciando (snobbando) gli altri.

Io leggerò Dostoevskij e Saramago, anche Asimov o Ursula K. Le Guin e snobberò S. King o D. Brown