Recensioni e Commenti

Due vite che a volte si intrecciano, a volte camminano in modo parallelo, ma con un denominatore comune che le accompagnerà sempre: l'amore per l'arte.

Eccentrici e fuori le righe, Patti Smith e Robert Mapplethorpe, appena ragazzini (just kids) si trasferiscono nella grande Mela con una valigia semivuota e un grande sogno da inseguire: quello di diventare famosi.

La lezione che porto a casa dalla lettura di questo libro è

fake it till you make it

Di raccolte di storie motivazionali per bambini ce ne sono tante ultimamente, a partire dalla prima e più famosa raccolta [b:Storie della buonanotte per bambine ribelli: 100 vite di donne straordinarie|34446783|Storie della buonanotte per bambine ribelli 100 vite di donne straordinarie|Elena Favilli|https://i.gr-assets.com/images/S/compressed.photo.goodreads.com/books/1488446608l/34446783.SX50.jpg|53652027]. La differenza è che in [b:Noi siamo tempesta|43703611|Noi siamo tempesta|Michela Murgia|https://i.gr-assets.com/images/S/compressed.photo.goodreads.com/books/1548432316l/43703611.SX50.jpg|68006915] l'eroe non è mai il singolo. I racconti sono storie di un coraggio collettivo che vorrebbe forse ispirare a valori di solidarietà, fiducia e incentivare al lavoro di squadra.
La lettura si presenta fluida e gradevole poiché le storie, pur essendo vere, sono raccontate a mo' di favola così da poter essere da stimolo anche per i più piccoli.
Personalmente ho ascoltato questo libro (thanks to Audible!) mentre andavo in università a scrivere la tesi. Credo che sia il giusto libro da ascoltare mentre si guida: il linguaggio semplice e la scorrevolezza dell'azione non richiedono un impegno di attenzione eccessivo per cui si può continuare a imprecare contro quello che non accenna ripartire senza perdere il filo del discorso!

«La creatività è un’attività come la preghiera, deve essere incessante e profonda, deve impegnare l’animo al 100 per cento, non permette distrazioni, non ha nulla di bohémien, è una pratica devozionale vera e propria. Le porte della percezione si aprono trovando la chiave giusta sapendo che quella chiave funzionerà per aprirle una volta sola, poi la serratura cambia e bisogna rimettersi al lavoro»

Forse, come prima cosa, è necessario chiarire che genere di fan di Jovanotti io sia. Dovendo stabilire una scala di preferenza che va da quelli che non tollerano la sua musica a quelli che lo esaltano quasi fosse una divinità dei nostri tempi, mi muovo in un intermezzo: trovo le sue canzoni carine e orecchiabili, ma non sono solita ascoltarle, se non è la radio a propormele. Diciamo che lo ammiro più come artista a 360° per le sue idee sempre innovative e geniali, per la sua grande (grandissima)! carica di energia, per la sua umiltà, più che come cantante vero e proprio.

Ecco, chiarito questo, posso dire che nella stessa via di mezzo fra piacere e insoddisfazione mi sono trovata mentre leggevo il suo libro. Probabilmente erano le mie aspettative un po' troppo alte ma non mi sono sentita coinvolta al 100% nella lettura. Non sono mancati nemmeno i momenti in cui ho provato un pizzico di noia. Carino, leggero, a tratti simpatico ma non lo consiglierei se non ai suoi fans più agguerriti...