Baylee ha recensito La cacciatrice di fate di Elizabeth May
La cacciatrice di fate
2 stelle
Un romanzo pieno di buone idee impiccate.
Partiamo dall'ambientazione e dal tempo. Si tratterebbe di uno steampunk: ne ho letti pochissimi, ma devo ammettere che l'inserimento di tecnologie meccaniche nell'Ottocento ha il suo fascino all'interno di un fantasy. Elizabeth May, però, non riesce a cogliere il potenziale del genere. Inserisce sì molti consegni meccanici, ma il lettore non riesce a vederli. La mia immaginazione non è stata stuzzicata dalle sue descrizioni, non si è appassionata insieme alla protagonista nella costruzione di nuovi congegni da utilizzare nella sua lotta contro le fate.
E proprio la protagonista – Aileana – mi ha creato non pochi problemi: sterminatrice di fate per vendetta, è piena di una rabbia che, nonostante il suo lutto, mi è sembrata fuori luogo. Sembra più una svitata senza controllo che una guerriera con una missione, visto che la May ci racconta che passa dall'essere una perfetta dama a un'assassina assetata di sangue. Per quanto grande sia stato il trauma, la storia non regge.
Altrettanto problematici sono i due personaggi maschili principali, Kiaran e Gavin. Il primo è la fata che insegna a Aileana a combattere e uccidere le altre fate. Misterioso, algido e potentissimo, è il tipico ragazzo che attrae tutta la nostra attenzione. Peccato che l'evoluzione del suo rapporto con Aileana abbia del paranormale (e non perché è un romanzo fantasy): si passa dall'indifferenza alla passione in un battito di ciglia, tanto che mi sono ritrovata a rileggere il paragrafo per essere sicura di non aver preso un abbaglio.
Gavin, invece, è il personaggio maschile che ti sta sulle scatole perché non ha un difetto. Sempre carino, disponibile e pronto a salvare capre e cavoli. Ah, ha una sorella adorabile (migliore amica di Aileana, guarda un po'!) e una madre che è una megera. Cheese! - foto di famiglia. Ovviamente tende a solleticare la parte della lettrice che vuole un tipo affidabile... C'è quindi il famoso triangolo? Boh, l'autrice si riserva di decidere.
Un ultimo appunto sul finale che non è un finale. Non è neanche un non-finale o un finale interrotto. Il libro si interrompe proprio nel mezzo della narrazione e sembra che manchi un pezzo. Capisco la necessità di mantenere alto il desiderio, ma si tratta di una serie letteraria, non di una soap opera...