Puoi trovare questa recensione anche sul mio blog, La siepe di more

Allora, visto che l’inglese non è la mia lingua madre e che il lessico relativo agli insetti non è il mio forte, mi ero convinta che werecockroach fosse un tipo particolare di cockroach, ovvero di blatta (non è decisamente il libro adatto a chi schifa gli insetti). Questo, oppure il mio cervello rifiutava di prendere in considerazione l’idea di blatte mannare: invece è proprio quello che significa il titolo. Blatta mannara.

Che ingenua a pensare che l’elemento più bizzarro della storia fosse un’invasione aliena.

Stranamente, però, questo libro funziona. Un sacco. Racconta una storia così balzana e così piena di sarcasmo che mi ha divertito tanto da farmi rimpiangere il fatto che fosse un romanzo breve. Il fatto che Blake abbia (e abbia avuto) delle blatte come animali domestici fa sì che conosca molto bene le caratteristiche e il comportamento di questi insetti e che l’abbia inserito in maniera coerente nella sua storia (per esempio, apparentemente le blatte detestano i cetrioli e c’è una scena molto divertente con le blatte mannare alle prese con questo ortaggio).

Per quanto riguarda l’arrivo dellз alienз, è ovvio che sconvolga la vita di questз tre coinquilinз (Rin, appena arrivatǝ, Peter e Sanjay), che non hanno il tempo di familiarizzare che subito devono entrare in modalità sopravvivenza. E anche questз alienз, poi, che ci mettono così tanto a materializzarsi e che pensavano pure che le forme di vita più intelligenti del pianeta fossero le formiche…