Baylee ha recensito City of Strife di Claudie Arseneault
Review of 'City of Strife (City of Spires, #1)' on 'Goodreads'
4 stelle
Puoi trovare questa recensione anche sul mio blog, La siepe di more
City of Strife è un romanzo perfetto se avete voglia di un fantasy pieno di architetture che vi faranno sognare a ogni aperti e di intrighi che vi faranno continuare a macinare pagine come se non ci fosse un domani. Immagino di dovervi avvertire, quindi, che la serie non è ancora conclusa e che mancano ancora gli ultimi due volumi (anche se l’uscita di City of Torment potrebbe essere vicina, ma quest’anno è diventato presto molto strano e chissà).
Comunque, tornando a City of Strife, l’elemento più rimarchevole del libro mi sembra la costruzione dei personaggi, che dà senso a tutto il loro brigare e alle relazioni che si creano tra di loro. In particolare, ho apprezzato la presenza di personaggi che non sono forti perché capaci di impugnare una spada e far fuori centinaia di nemici con la sola forza del loro braccio – come se ne trovano a tonnellate nei fantasy – ma lo sono perché hanno il coraggio di mettere a repentaglio la loro vita e i propri privilegi per aiutare qualcun’altru.
Inoltre, c’è un antagonista così stronzo, così perverso e così viscido che fin dalle prime pagine ho iniziato a sperare che faccia una fine orribile – e che Arseneault non lo sprechi, facendogli fare una fine anticlimatica, perché è davvero una merda schifosa. A questo proposito, vi dirò di tenervi alla larga da questo romanzo se gli abusi psicologici e fisici vi mettono a disagio perché l’antagonista ne fa largo uso.
Un altro pregio del romanzo è una buona presenza di personaggi queer inseriti in maniera armonica nella storia e non come una medaglia da reclamare perché l’autrice si è ricordata che c’è vita oltre allociseterolandia. Ho delle perplessità su alcune rappresentazioni, ma molto dipenderà da come evolverà la storia, quindi per il momento ho deciso di fidarmi di Arseneault.
Quindi City of Strife non ha difetti? Sì, ce li ha. Il più macroscopico mi è sembrata una scarsa attenzione per la descrizione della magia, che non sappiamo proprio come funzioni di preciso in questo mondo. È anche vero che stiamo parlando del primo libro di una serie e c’è tempo per approfondire, oltre al fatto che l’autrice ci butta negli eventi e ci lascia lì a osservarli dipanarsi. Io non amo gli spiegoni, per carità, ma è pure bello imparare qualche dettaglio del mondo del quale si legge.