Baylee ha recensito Il caso di Tony di Eli Easton (Sex in Seattle, #1)
Il caso di Tony
1 stella
Avviso sul contenuto Molestie, spoiler a tutto spiano nella recensione
In tutta onestà, questo romanzo ha acceso ogni mio campanello di allarme già dalla descrizione: però c’era un personaggio demisessuale ed era anche stato tradotto in italiano, per cui mi sono sentita in dovere di dargli una possibilità. Quello che proprio non mi sarei aspettata è che mi facesse incazzare prima ancora di arrivare alla rappresentazione di asessualità e demisessualità – che comunque è pessima, ma andiamo con ordine.
La scena che mi ha fatto venire voglia di lanciare l’ereader è la seguente: siamo in uno studio medico e, siccome il dottore intuisce che il suo nuovo paziente gli sta mentendo riguardo a un’immaginaria dipendenza dal sesso, si alza e gli afferra il pacco. Così, de botto, senza senso (cit.). Non so voi, ma dopo una scena così sgradevole faccio fatica a vedere il dottor Halloran come un bravo dottore – o una brava persona in generale.
Il disagio aumenta poi la la visita ai genitali e alla prostata: immagino che Easton volesse strizzare l’occhio a chi ha il fetish per l’ambito medico, ma a queste persone mi sento di dire, con il cuore in mano, di girare alla larga da questo libro per non rischiare di sporcare il loro immaginario erotico con questa roba.
In questo sfacelo mi posso mai sorprendere che l’asessualità sia associata matematicamente al totale disinteresse per il sesso? Ma quando mai. Speravo che almeno alla demisessualità andasse meglio, ma in realtà, sebbene venga data la definizione corretta, poi questa è totalmente ignorata. Dove sarebbe la connessione emotiva tra i due protagonisti? Non mi risulta che l’esame della prostata e un bel faccino valgano come connessione emotiva.
L’unico motivo per cui mi sembra sensato che Easton abbia usato così la demisessualità è dare l’idea di persona che in cerca di una relazione seria, come se essere demisessuale ti mettesse in automatico nella casella “ragazzə da sposare”, senza che altre caratteristiche siano rilevanti. Immagino sia per questo che alla demisessualità è stato affiancato lo stereotipo dell’italo-americano tutto casa e famiglia, sexy ma con gli occhi da cucciolo.
Ci meritiamo di meglio.