Sono molto contenta di aver aggiunto Mitologia etrusca alla lettura di Storia culturale degli etruschi in modo da integrare anche questo aspetto della civiltà etrusca, visto che nel libro di Haynes era quello più trascurato. Ovviamente si tratta di un libro con più ipotesi che certezze: essendoci giunte poche fonti scritte e in gran parte filtrate dalla cultura greca e latina, non è facile risalire alla corretta interpretazione di ciò che vediamo grazie alle fonti archeologiche.

Ci sono molte figure di cui non sappiamo altro che il nome o l’aspetto, mentre di altre se ne conosce la radice greca, romana o italica e quindi si possono fare delle ipotesi più concrete. Caratteristica della mitologia etrusca, infatti, è quella di aver ricevuto con grande apertura sistemi religiosi e filosofici provenienti da tutti i popoli con i quali gli etruschi sono entrati in contatto. I miti della Grecia, della civiltà villanoviana o delle popolazioni italiche non hanno sostituito i miti etruschi, ma si sono affiancati gli uni agli altri, creando una stratificazione che non inficiò in nessun modo la forte identità etrusca.

Tutti i miti accolti dall’esterno, infatti, sono stati adattati al gusto etrusco e, per quanto evidentemente riconoscibili come miti famosi del mondo antico (come il mito di Orfeo o la figura eroica di Eracle), vi si riconosce un’attenzione particolare per i temi cari agli etruschi, prima fra tutti la divinazione.

Mitologia etrusca è un ottimo libro per approcciarsi per la prima volta all’argomento: non fa di certo per voi se già avete letto altri libri in tema, visto che offre una panoramica generale e non analizza nei dettagli i singoli miti e le varie ipotesi. Inoltre, se non siete troppo ferratə in mitologia classica, tenete conto che potreste aver bisogno di mettere in pausa la lettura per cercare i vari miti greco-romani citati. Niente che non possiate trovare agilmente su Wikipedia, ma potrebbe essere un piccolo ostacolo alla vostra curiosità sulla mitologia etrusca.