Baylee ha recensito Il volo del drago di Anne McCaffrey
Review of 'Il volo del drago' on 'Goodreads'
4 stelle
La recensione contiene qualche blando spoiler
Ero un po' titubante sull'iniziare a leggere questo libro perché avevo letto numerose recensioni negative che parlavano di scarso approfondimento dei personaggi e, soprattutto, di un'anacronistica condizione della donna.
Forse è vero, i personaggi non sono tratteggiati con grande profondità psicologica, ma è indubbio che i principali siano dotati di una grande forza capace di tenere il lettore incollato alle pagine fino alla fine. In particolare, F'lar, Dragoniere e protagonista maschile, ha una forza carismatica così trascinante da rendere più che motivato il ruolo che andrà a ricoprire nel suo Weyr (le sedi dei dragonieri). Arrogante e beffardo, F'lar non esiterà a rivendicare quello che ritiene suo di diritto e a guidare i suoi Dragonieri contro i ribelli e i Fili, i terribili organismi filamentosi che cadono dal cielo in occasione del Passaggio della Stella Rossa e che con la loro voracità rischiano di rendere sterili grandi aree.
Poi abbiamo Lessa, figlia del Signore di Ruatha. Costretta a diventare una serva in seguito alla conquista della sua Fortezza da parte dell'avido Fax, svilupperà uno spirito vendicativo, forte e indomito. Come scoprirà suo malgrado F'lar, è estremamente difficile farle cambiare idea: testarda, determinata e intelligente, riuscirà ad ottenere molto più della semplice vendetta.
Un ruolo molto importate, ovviamente, viene ricoperto dai draghi, compagni dei Dragonieri, con i quali possono comunicare telepaticamente. Mnementh, il drago di F'lar, è un grosso drago bronzeo ed è dotato di una personalità che si accoppia benissimo con quella del suo dragoniere. Si può dire che è la controparte "animalesca" del carisma e della mascolinità di F'lar.
Così come Ramoth è la controparte perfetta di Lessa. Maliziosa, conscia della sua importanza e determinata ad avere niente meno che il meglio per se stessa, Ramoth non è tipo da tirarsi indietro di fronte alla sfide.
Ci sono poi vari personaggi secondari, tra i quali spicca F'nor, fratellastro di F'lar. Di lui mi sarebbe davvero piaciuto saperne di più...
Per quanto riguarda la condizione della donna, è vero, è piuttosto lontana dalla nostra sensibilità odierna. Bisogna però tenere conto che il romanzo è del 1968 e che è ambientato in una società di tipo medievale. Tenendo conto di questi fattori, direi che non è un romanzo antifemminista. Sì, la donna viene vista come "angelo del focolare", cioè deve rimanere a casa e badare a essa, in una sorta di prigione dorata. Una donna incapace di tenere una casa in ordine (come Jora) viene vista come la peggiore delle disgrazie.
Anche il rapporto di coppia è inevitabilmente lontano da come lo vediamo noi oggi (per fortuna, aggiungerei). Tuttavia, nelle dinamiche tra F'lar e la sua compagna, secondo me, si comincia a vedere che qualcosa scricchiola. Lei non è esattamente un angelo del focolare, mentre lui è consapevole che alcune tradizioni vadano cambiate.
«Se una regina non è fatta per volare, allora perché ha le ali?».
Chi vuole, può.
Chi tenta, fa.
Chi ama, vive.