Baylee ha recensito Irresistible Forces di Danielle Steel
Review of 'Irresistible Forces' on 'Goodreads'
1 stella
Puoi trovare questa recensione anche sul mio blog ---> La siepe di more
Chi mi conosce sa che Danielle Steel non fosse proprio tra le autrici che smaniassi per leggere. Difatti me ne sono tenuta lontana per quasi ventisei anni. Solo che la vita è imprevedibile e capita anche di ritrovarsi a leggere un libercolo di Danielle Steel nostro malgrado.
È capitato che la mia biblioteca volesse disfarsi di alcuni libri per i quali non c'era posto o necessità di inserirli negli scaffali. Benone, mi sono detta, andiamo a vedere cosa c'è di bello. E di bello – o almeno interessante per i miei gusti – ho trovato Notre-Dame de Paris di Hugo, che desideravo da tempo, e Signor Malaussène di Pennac, che vedremo un po' com'è. Poi, mentre la mia bibliotecaria preferita mi mostrava gli altri titoli disponibili, è accaduto l'imponderabile. «... e poi ci sono questi romanzi di Danielle Steel», mi ha detto. «Ti piace Danielle Steel?». Al che, cercando di essere fedele al mio non-criticare-se-non-conosci, ho risposto: «Mai letto niente di Danielle Steel». Non potete capire l'orrore nel sentirmi rispondere: «Te lo prendo io uno bellino di Danielle Steel!». Se ne andata dietro al bancone ed è tornata con Forze irresistibili.
Ora, io lo so che avrei potuto fermarla, ma era così entusiasta che mi è dispiaciuto dirle di no. Oltretutto, è sempre tanto, tanto carina con me e si prodiga nel trovarmi i libri più sperduti (come quelli dimenticati negli archivi e che si supponeva nessuno avrebbe più chiesto in prestito...). Poi, volete mettere la soddisfazione nel poter dire, con cognizione di causa, che i libri di Danielle Steel non mi piacciono?
Da qui inizia la recensione. Scusate se vi ho fracassato le palle con questo aneddoto.
Forze irresistibili è uno dei libri più soporiferi che abbia letto nella mia vita. Mi sembrava di avere una freccetta di narcotico nel clo. Infatti, già dal risvolto di copertina sappiamo che i due protagonisti, Steve e Meredith, sposati da non ricordo più quanti anni, si faranno le corna a vicenda. Quindi uno si aspetta che nella prima metà del romanzo si cornifichino, poi passino la seconda parte a tormentarci con i loro tardivi scrupoli di coscienza.
Ah-ah, e invece no! Passiamo quasi trecento pagine (e il romanzo ne ha quasi quattrocento) a leggere il resoconto della vita di questi due, una in carriera a Wall Street, l'altro in carriera nel reparto di traumatologia: sembra di leggere le loro maledettissime agende. Lunedì Meredith ha fatto questo, martedì e mercoledì quest'altro, mentre Steve ha lavorato undicimila ore di seguito e ha dormito due ore. Proprio avvincente. So che, teoricamente, servivano a far entrare in scena l'altro e farlo entrare in confidenza con Meredith, ma che palle, ragazzi!
Le restanti cento pagine circa sono in mix di onanismo mentale su sono una/un stronza/o, non lo/la merito, che cosa ho fatto nella mia vita per meritarmi questo, ma io ti amo, no io la/lo conosco troppo bene non mi tradirebbe mai, no non voglio figli da te ma con l'amante c'ho fatto un pensierino, oddio oddio sta arrivando mia marito, ti amo ma devo tornare da mia moglie, ti amo ma devo capire se amo ancora mio marito... insomma, io alla fine ho quasi sentito il bisogno di uno strizzacervelli. Questi personaggi che passavano dall'essere amiconi all'essere amanti da una pagina all'altra mi hanno un po' confusa...
Già, poi, parliamo dei personaggi. Chi sono costoro? Boh. Però sono tutti carini, sexy e simpatici. Almeno a detta della Steel: se così fosse, penso che li avrei trovati più interessanti. Sarà per la freccetta di narcotico di cui sopra, ma non so proprio cosa dirvi di questi tizi che mi sono sembrati tutto tranne carini, sexy e simpatici (questa poi!).
Adesso si accettano consigli su come dire alla bibliotecaria che questo libro m'è sembrato una c***a...