Baylee ha recensito Jerry Junior di Jean Webster
Jerry Junior
2 stelle
Sarò brutale: io questo romanzo non l’ho capito. E non nel senso che non ne ho capito lo sviluppo: non ho proprio capito perché esiste. Non capisco come Webster abbia pensato che fosse un’idea simpatica che un baldo giovine statunitense fingesse di essere una guida italiana (sapendo appena tre frasi in croce in italiano) per poter accompagnare in montagna una bella signorina statunitense (che invece sa molto bene l’italiano). Il tutto dopo che si erano già incontratə, facendo sì che il baldo giovine si scolpisse nella mente della bella signorina, che infatti lo riconosce subito.
Quindi hanno inizio pagine e pagine di botta e risposta tra questə due che ho trovato così divertenti e appassionanti che speravo che almeno unə deə due finisse in un crepaccio. Ci andiamo pure vicino ed è stato l’unico momento in cui mi sono emozionata. Non riesco nemmeno a prenderlo sul serio come commedia degli equivoci perché non so proprio come lui potesse aspettarsi di non essere riconosciuto: alla fine più che un equivoco sembra un’idea infantile.
L’unico aspetto che mi è piaciuto è stata l’ironia con la quale Webster dipinge ə turistə statunitensi che arrivavano in Italia e si aspettavano di trovare cartoline pittoresche e non un Paese con i suoi usi e costumi. È evidente che il turismo becero viene da lontano e la sua attuale gravità dipende solo dall’aumento della massa di persone in movimento.
Infine, devo fare una menzione d’onore per Gustavo, che da bravo stereotipo dell’italiano farebbe qualsiasi cosa per spillare soldi a questə turistə, ma non mi sento proprio di biasimarlo. A costo di sembrare Wanna Marchi, direi che il suo è l’unico modo per dare un senso alla situazione totalmente assurda che si ritrova suo malgrado a gestire…